Slovenia, a Postumia è nato il “draghetto”: festa grande alle Grotte VD

POSTUMIA. Fiocco rosa, è proprio il caso di dirlo, alle Grotte di Postumia. Ogni nuova vita è un miracolo. Tanto più particolare se si tratta di un “draghetto” o meglio di un proteo. E questo è successo il 30 maggio scorso alle 10.48. «Abbiamo avuto la prima larva - spiegano alla direzione delle Grotte - esattamente quattro mesi dopo il giorno in cui il proteo ha depositato il primo uovo nell'acquario.
«La scienza e le esperienze dei ricercatori - raccontano a Postumia - davano probabilità nulla alla possibilità che, davanti ai nostri occhi, nell'acquario delle grotte il miracolo dello sviluppo delle uova fino alla completa nascita del proteo si sviluppasse fino alla fine, ma noi ci abbiamo creduto».
E così hanno deciso di occuparsi della prole senza sosta, osservando le uova, collegando le conoscenze scientifiche alle osservazioni personali. Il proteo, infatti, è semplicemente un'immensa incognita, anche perché vive una vita misteriosa, nelle profondità della grotta, nel buio, totalmente sconosciuto dall'uomo.
Secondo il ragionamento statistico, nella natura, da 500 uova depositate con successo si sviluppano solo due piccoli. Però la speranza e il desiderio di fare tutto il possibile, sono stati più forti dell'inesperienza e delle incognite. Ma la storia però non finisce qui. Le uova dalle quali si possono sviluppare i piccoli draghetti delle grotte, sono ancora ventidue. In tutto le uova depositate sono state sessantaquattro.
«Continuiamo a seguirle da vicino - spiegano a Postumia - per vedere da quale uovo uscirà la prossima larva». Chi sarà il prossimo draghetto? Anche questo “spunterà” letteralmente dall'involucro e nuoterà per l'acquario per quindi adagiarsi sul fondo, proprio come è successo con il primo? Anche questa è stata una completa sorpresa.
La rara letteratura che esiste sul Proteus, descrive la schiusa con l'embrione che tenta di forare varie volte l'uovo. «Il nostro primo draghetto invece - spiegano - si è letteralmente “lanciato”, provando una sola volta. Anche per questo le immagini riprese con la videocamera a infrarossi sono un patrimonio inestimabile sia per i biologi che per il pubblico, perché la schiusa del Proteus non è mai stata filmata prima».
Adesso, però, inizia il periodo più difficile. Presto bisognerà iniziare a dar da mangiare alla larva, perché questa non vive in un ambiente naturale dove potrebbe procurarsi il cibo da sola. Ogni giorno si dovrà cambiare l'acqua per evitare infezioni. E se il numero di larve sarà più grande, ognuna dovrà stare nel proprio acquario.
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