Slitta la “dieta” per i quadri di Palazzo Fvg

Le novità sulla “macchina” della pubblica amministrazione del Friuli Venezia Giulia emergono dal confronto ieri mattina tra il direttore generale Roberto Finardi e i sindacati dell’ente Regione: Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Ugl e Direr. All’ordine del giorno il fondo per la contrattazione integrativa decentrata anno 2015, occasione per fare però il punto della situazione su varie questioni aperte. A partire dalle Po, gli incarichi di particolare complessità caratterizzati da elevato grado di autonomia gestionale assegnati a personale di categoria D (e retribuiti con “bonus” una tantum annuale tra i 5.200 e i 16.000 euro).

Contrariamente alle previsioni inserite nelle linee guida della riforma del comparto unico, che anticipavano l’istituzione dell’Area quadri, le Posizioni organizzative non si preparano all’addio. In Regione se ne contano attualmente 157, di cui 11 ereditate dalle Province dopo il trasferimento di 194 assunti dei Centri per l’impiego (più un'altra sessantina di tempi determinati), posizioni tutte in scadenza al 31 dicembre di quest’anno. Le Po “provinciali” verranno prorogate di un mese, e quindi fino al 31 gennaio, per non compromettere il servizio, dopo di che si provvederà alla riattribuzione delle funzioni anche in Regione. A quel punto, precisa Finardi, «anche le Po degli ex dipendenti delle Province rientreranno nel nostro disegno riorganizzativo». La durata dell’incarico, da regolamento, varia tra uno e cinque anni, ma si è deciso di fissare il termine all’agosto 2018, per non andare a scavalco della legislatura, ferma restando la soluzione della revoca a seguito di modifiche introdotte dalla riforma del comparto che dispongano una diversa disciplina dell’istituto.

Introdotte come soluzione temporanea, anziché trasformarsi, com’era nelle intenzioni iniziali, in mansioni da vicedirigenti, le Posizioni organizzative si confermano dunque uno strumento fisso anche in era Serracchiani. Strumento utilizzato da tutte le direzioni anche se, con Paolo Panontin assessore e Finardi direttore generale, si è assistito negli ultimi mesi a una significativa riduzione (da 165 a 146 in Regione), con conseguenti risparmi: da 1,6 milioni del 2013 a 1,3 milioni di oggi.

A produrre risparmi sarà anche il taglio della dotazione organica dei dirigenti: da 175 a 150, 25 “teste” in meno che produrranno un tesoretto di 725mila euro. Denaro che non veniva speso, dato che i dirigenti effettivamente in carica sono 119, ma che si doveva comunque accantonare e che ora, è l’informativa di Finardi ai sindacati, servirà ad alimentare il salario accessorio. Tra le altre partite economiche, quantificato il fondo premialità 2015 in circa 2,8 milioni e definito il percorso per l’erogazione dei premi 2014 (gli assegni sono in programma tra febbraio e marzo 2016), c’è anche quella delle progressioni orizzontali, i passaggi da una posizione stipendiale all’altra, basati su valutazioni di merito, all’interno della stessa categoria. La Regione ha fatto sapere di avere a disposizione, grazie a economie di gestione interna, una somma di 1.231.000 euro, sufficiente a consentire la “promozione” a un dipendente su tre.

«Dopo anni di blocco, è una buona notizia che i lavoratori possano essere messi in condizione di venire valutati – commenta Massimo Bevilacqua (Cisl) –, così come l’utilizzo, a seguito del nostro pressing, dei risparmi di gestione». Da parte di Bevilacqua, ieri, anche la sollecitazione a chiudere in tempi brevi il trasferimento degli agenti provinciali in Regione, reparto forestale, e a completare le procedure di assunzione dei 5 vincitori del concorsone.

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