Slitta il piano di sterilizzazione dei “castorini” del rio Ospo

Dopo tre mesi di attesa è arrivata la risposta dell’Ispra  che però chiede una mappa più dettagliata dell’area  d’intervento per dare il via libera



Ennesima falsa partenza per il piano di sterilizzazione delle nutrie muggesane. Dopo quasi tre mesi di attesa, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale si è pronunciato sul caso delle nutrie del rio Ospo chiedendo ulteriori integrazioni. Una decisione che ha spiazzato sia l’amministrazione comunale che gli animalisti come racconta Cristian Bacci, responsabile dell’associazione Mujaveg: «Le richieste giunte non cambiano la natura del progetto, risponderemo e andremo avanti su questa strada sperando che sia la volta buona per iniziare, ovviamente spiace che i tempi si allunghino».

Nello specifico l’Ispra ha chiesto una mappatura più dettagliata dei confini dell’area in cui si andrà ad intervenire e una rendicontazione semestrale del numero dei soggetti sterilizzati e non da inoltrare poi all’Ispra stesso. «Faremo quanto richiesto: speriamo però che poi sia la volta buona», il commento dell’assessore all’Ambiente di Muggia Laura Litteri. La decisione di sterilizzare i castorini, evitando così loro una morte cruenta, è stata fortemente voluta dall’amministrazione Marzi. La pratica prevista si baserà sulla cattura degli animali e successiva sterilizzazione, analogamente a quanto viene già fatto con le colonie di gatti randagi. Anche i costi dell’atto chirurgico saranno gli stessi: 32 euro per i maschi, 60 per gli esemplari femmina. Il Comune di Muggia ha detto dunque no ai metodi di soppressione cruenti come previsto dalla normativa regionale, quali “armi comuni da sparo” oppure “trappolaggio e successivo abbattimento con metodo eutanasico dell’animale mediante narcotici, armi ad aria compressa o da sparo». —



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