Slitta ancora la stretta per arginare l’escalation in Fvg. Due zone rosse nell'Isontino

TRIESTE Zona rossa, in vigore da lunedì 23 o più verosimilmente da martedì 24 novembre, nei comuni del Fvg a rischio. Sarà firmata entro stasera la nuova ordinanza del presidente della Regione Massimiliano Fedriga che imporrà un vero e proprio lockdown sui territori dove l’impennata dei contagi si sta facendo più sentire. Un ritardo rispetto a quella che era apparsa l’iniziale tabella di marcia, suggerita anche dall’urgenza delle misure sottolineata dalla stessa amministrazione regionale. Quando sarà firmata l’ordinanza saranno passate più di 48 ore dalla conferenza stampa nella quale era stato annunciato l’arrivo della stretta.
I TERRITORI
Si salva l’ex provincia di Trieste dove non ci sarà zona rossa. Nell’ex provincia di Gorizia i territori comunali interessati dovrebbero essere due: Gradisca e Dolegna. L’elenco definitivo e ufficiale con l’indicazione dei comuni sarà reso pubblico oggi, ma la maggior parte sarà nell’ex provincia di Udine. La situazione più preoccupante si registra infatti nelle aree montane del Friuli, nelle valli del Natisone, nella Bassa Friulana. Sarà istituita la zona rossa anche in alcuni comuni periferici della Destra Tagliamento. Indenni i capoluoghi.
LE NUOVE RESTRIZIONI
Dal punto di vista contenutistico non sarà un provvedimento particolarmente corposo: le misure da attuare saranno quelle già presenti nel Dpcm che a inizio novembre ha individuato tre aree, corrispondenti ad altrettanti scenari. La fascia riservata alle regioni dove il rischio risulta di massima gravità è, appunto, quella della zona rossa mentre attualmente l’intero territorio del Friuli Venezia Giulia è considerato zona arancione, con misure lievemente meno restrittive. Sarà vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute: non solo, dunque, gli spostamenti da un Comune all’altro come prevede la zona arancione. Chiusura anche dei negozi, fatta eccezione per supermercati, alimentari e per chi vende beni di prima necessità. Aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie. Aperti anche parrucchieri e barbieri. Stop all’attività dei centri estetici. Bar e ristoranti chiusi 7 giorni su 7, asporto consentito fino alle 22, mentre per la consegna a domicilio nessuna restrizione. Didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado, per le classi di seconda e terza media. Restano aperte, quindi, solo le scuole dell’infanzia, le elementari e la prima media.
LO SLITTAMENTO
L’introduzione delle misure più restrittive era stata annunciata dal governatore nel primo pomeriggio di venerdì, in una conferenza stampa in cui era stata espressa forte preoccupazione per il boom dei contagi e l’aumento dei ricoveri. Poi era seguita la riunione della task force scientifica regionale capeggiata dal professor Fabio Barbone con lo stesso Fedriga, il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi e i direttori generali delle aziende sanitarie. Una decisione ormai presa, tanto che ci si attendeva l’ordinanza già entro la serata di ieri, anche alla luce dell’urgenza ribadita nella conferenza stampa di venerdì. L’iter è risultato, però, ben più laborioso. Anzitutto è stato necessario rielaborare i dati aggiornati sull’andamento dell’epidemia comune per comune (scorporando, ad esempio, il dato delle case di riposo). Poi, nel pomeriggio sono ricominciate le riunioni che oltre alla task force hanno coinvolto anche i direttori di Distretto per fare il punto della situazione, come comunicato via Twitter verso le 17 da Riccardi. Il lavoro si è protratto nel corso della prima serata quando erano ormai stati individuati i territori nei quali far scattare la zona rossa e c’erano da stabilire gli ultimi dettagli sulle modalità di attuazione. La riunione si è conclusa alle 21, ma l’amministrazione regionale ha ritenuto opportuno non ufficializzare subito l’elenco dei comuni.
L'APPLICAZIONE DELLE MISURE
Anche questa mattina continuerà la raccolta dati sui contagi e sugli altri indicatori utili in vista della firma dell’ordinanza che è attesa per il tardo pomeriggio o al massimo la prima serata di oggi. Quindi, per dare modo ai territori di prepararsi, le misure dovrebbero entrare in vigore non già domani, ma martedì. —
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