Skopje dà il via libera: strada spianata ai negoziati per l’Ue
LUBIANA Il Parlamento macedone ha approvato la proposta francese diretta a favorire l'apertura del negoziato per l'adesione della Macedonia del Nord alla Ue, superando lo stallo nella disputa storico-identitaria con la Bulgaria. I voti a favore sono stati 68, nessuno contrario. La maggioranza semplice richiesta era di 61 voti, sul totale di 120 seggi. I deputati dell'opposizione conservatrice, contrari al documento, sono usciti dall'aula prima del voto.
Davanti al Parlamento macedone è riesplosa subito una nuova protesta dell'opposizione conservatrice e nazionalista, contraria al documento ritenuto ostile agli interessi del Paese e alla sua identità nazionale. I manifestanti, tenuti a bada da un massiccio schieramento di polizia hanno scandito slogan antigovernativi e lanciano carta igienica, uova e altri oggetti contro l'edificio del Parlamento. «No alla bulgarizzazione», «Non siamo un protettorato», alcune delle scritte su cartelli e striscioni esibiti dai manifestanti.
Da Bruxelles invece le reazioni sono di tutt’altro tenore. «Congratulazioni alla Macedonia del Nord per il voto che ora apre la strada a una rapida apertura dei negoziati di adesione. Era un'opportunità storica e l'avete colta». Lo ha scritto su twitter la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo il voto al Parlamento macedone che ha votato a favore dell'avvio dei negoziati. «Un grande passo nel vostro cammino verso un futuro europeo. Il vostro futuro».
«In Macedonia del Nord, il Parlamento ha votato a favore dell’apertura dei negoziati di adesione e del nostro futuro comune europeo. Un passo cruciale sul percorso verso l’Ue per l’Albania e la Macedonia del Nord, in momenti in cui dobbiamo essere uniti per far fronte a sfide comuni». Lo ha dichiarato l’Alto rappresentante Ue per la Politica estera, Josep Borrell, in un tweet dopo il voto del Parlamento macedone che ha approvato la proposta negoziata a Bruxelles per risolvere il veto bulgaro sulla sua adesione all’Ue. Secondo fonti diplomatiche Ue i negoziati potrebbero partire già martedì.
Ricordiamo che solo tre giorni fa la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, intervenuta in Parlamento a Skopje per “sponsorizzare” l’approvazione della mediazione francese, è stata accolta nell’aula da urla e fischi dai banchi dell’opposizione che fa notare come la Bulgaria chiede anche che la minoranza bulgara sia inclusa nella Costituzione macedone. Ma la necessaria maggioranza dei due terzi non esiste senza i voti della Vmro-Dpmne che si oppone anche perché l'accordo sui rapporti di buon vicinato del 2017 entrerebbe a far parte del quadro negoziale.
La proposta cita esplicitamente l'accordo con la Grecia, chiede un'accelerazione della ricerca di compromessi e dovrebbe valutare come procedono ogni anno i colloqui su temi storici controversi e molto delicati. E la Bulgaria, avvertono gli oppositori, potrà sempre fare riferimento a questo documento.
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