Sistiana, proibite le scalate sulla parete della Caravella

Dopo la frana il Comune vieta le arrampicate al Bunker e alla Panza dell’Elefante L’assessore Cunja: «Questione di sicurezza. Praticabili i settori oltre il depuratore»
Lasorte Trieste 12/06/13 - Sistiana, Caravella, Frana, Caduta Massi
Lasorte Trieste 12/06/13 - Sistiana, Caravella, Frana, Caduta Massi

DUINO AURISINA. A Sistiana diventano off-limits due tra i settori più frequentati dai patiti dell'arrampicata: Bunker e Panza dell'Elefante. Il semaforo rosso si deve al crollo di alcuni massi di grosse dimensioni avvenuto giorni fa nel comprensorio turistico-balneare della Caravella. Una situazione che per il momento è sotto controllo, ma che spinge l'amministrazione comunale a lanciare un appello alla prudenza: «Si invita caldamente tutti a non scavalcare o cercare di aggirare le delimitazioni poste per dare un'occhiata più da vicino». Insomma, i soliti curiosi stiano alla larga. Da un istante all'altro potrebbero infatti distaccarsi ulteriori parti di roccia dalla parete soprastante l'area in cui si è verificato l'incidente. Diffuso malcontento tra i climbers che a cadenza quotidiana stanno mandando richieste al Comune per conoscere l'evoluzione della situazione, sperando in un cambio di registro. Cambio al momento inattuabile.

«Si rammaricano soprattutto della chiusura del settore della Panza dell'Elefante – spiega l'assessore al Turismo, Andrej Cunja - che è da sempre molto apprezzato. In primis perché al pomeriggio risulta in ombra e quindi fruibile anche in piena estate e poi per il fatto di essere a due passi dal mare, quindi gli sportivi si possono rinfrescare subito dopo le fatiche compiute». Inoltre la roccia è ritenuta ottima e soprattutto vi si trovano vie molto lunghe con anche due tiri di corda, cosa piuttosto rara dalle nostre parti. «Al momento, però, non può che prevalere il principio di massima sicurezza – sottolinea Cunja - e quindi non si può fare altro che "blindare" l'intero settore per salvaguardare l'incolumità di tutti. L'amministrazione è però consapevole che le vie d'arrampicata sportiva sono un'importante risorsa ricreativa del territorio e s'impegnerà a ricercare una soluzione che ne consenta la fruizione, ovviamente in condizioni di sicurezza».

L'area del crollo si colloca al confine di proprietà tra la Caravella e il sovrastante campeggio MarePineta e ricade - seppure ai suoi margini - nella Riserva regionale delle Falesie di Duino, della quale il Comune è ente gestore. In tale veste convocherà a breve le altre parti per concordare i prossimi passi. La zona della frana è stata inoltre ispezionata nei giorni scorsi anche dai tecnici della Regione. Al momento, dunque, l'area rimane interdetta a tutti, sia in virtù della vecchia ordinanza a suo tempo emessa del sindaco Marino Vocci sia per la situazione dei massi visibilmente in bilico, che potrebbero rovinare al suolo in qualsiasi momento. Fermo restando che la stabilità dei versanti adiacenti è ancora tutta da verificare. La proprietà dello stabilimento balneare della Caravella, che aveva provveduto a transennare il sito, consoliderà ulteriormente la recinzione nei prossimi giorni, in accordo con l'ente locale. «La vicina Panza dell'Elefante - ancora Cunja -, pur non essendo interessata da fenomeni di crollo e risultando composta da roccia compatta, è raggiungibile solamente passando sotto la zona pericolosa, quindi al momento è da ritenersi pure off-limits. Per la verità lo era già prima, ma la prassi corrente andava in senso opposto. Analogamente interdetta rimane anche l'adiacente Lavagna gialla, in quanto l'attacco della parete ricade all'interno del depuratore fognario, tuttavia a causa della sua composizione molto friabile da anni non veniva più praticata. I settori oltre il depuratore, ovvero la Panza del Mus e le vie ancora più a sud, al momento invece non soffrono di particolari problemi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo