Sistiana, “Portopiccolo” ha già il conto in attivo

DUINO AURISINA. Superato il break-even point, quello che in economia è il punto di equilibrio, in corrispondenza del quale i ricavi delle vendite eguagliano l'ammontare di tutti i costi, l'insediamento di Portopiccolo può ormai guardare con fiducia alla primavera del 2014, quando sarà ufficialmente tagliato il nastro della cittadella di Sistiana. Forse tra un anno, nel confinante stabilimento comunale di Castelreggio, lo scenario sarà più o meno simile all'odierno. All'ex cava, invece, ci sarà un nuovo bacino con 103 posti barca, 380 residenze turistiche, una Spa e una cinquantina di attività commerciali. Fruibili da tutti, non solo dagli ospiti di Portopiccolo, cantiere da 245 milioni di euro di investimento su un terreno di 353mila mq. Ci tiene a precisarlo il portavoce Cesare Bulfon, che smentisce ogni chiusura di percorsi pedonali sulla proprietà, nei tratti adiacenti alla Costa dei Barbari o Castelreggio, come invece ventilato dall'amministrazione e in particolare da Maurizio Rozza, presidente della Seconda commissione. «Su questo argomento - sottolinea - c'è malafede, in quanto il piano particolareggiato prevede esplicitamente una servitù pubblica di passaggio a piedi. Non solo: su richiesta dell'allora sindaco Giorgio Ret, la società realizzò una variante al progetto iniziale per inserirvi una strada pedonale, percorribile anche da mezzi di soccorso. Una via di accesso peraltro da noi stessi proposta in origine, ma poi accantonata proprio per le proteste della solita area ambientalista».
Nel frattempo un'altra camminata, sempre dal panorama mozzafiato, è al centro dell'attenzione pubblica: il sentiero Rilke, di proprietà del principe Carlo della Torre e Tasso, che vorrebbe alienarlo per mezzo milione di euro e che per motivi di sicurezza, alla scadenza trentennale di una convenzione con la Provincia, è stato chiuso. «Io personalmente non ho sentito il titolare del Rilke - replica Bulfon - ma dato che mi viene posta la questione dalla stampa, può essere che un pensiero si faccia. Certo bisognerà capire, con gli enti pubblici, se è un operazione sostenibile oppure solo un costo». Insomma, proprio alla luce di vicissitudini burocratiche che risalgono ormai a oltre una ventina di anni fa (la gestazione dell'iter di Portopiccolo non è stata breve, visto che il progetto è partito nel 1992, con le prime procedure e richieste di permessi, seguite da molteplici battaglie proprio in chiave ambientalista) gli imprenditori restano per il momento a guardare, in attesa di sviluppi sulla questione Rilke, che dovrebbe a questo punto vedere un intervento della Regione.
Prosegue invece il maxi-cantiere appaltato alla Rizzani de Eccher, che prevede il fine-lavori ad aprile o maggio 2014. «Direi che non ci saranno ritardi sul cronoprogramma - così Bulfon -, anche se le maestranze sono state costrette a operare in modo disagiato nei mesi scorsi, prima per colpa della neve e poi per la pioggia». I lavoratori occupati superano le 500 unità, più un centinaio di persone tra staff tecnico e di controllo. Il progetto prevede la costruzione di due borghi - uno sul mare in stile rustico e uno residenziale sulla parete carsica - , nonché alberghi (un cinque stelle con tre diverse strutture), 5 piscine scoperte, bar, ristoranti e attività commerciali. «Da mesi abbiamo superato il break-even e ciò ci rende più tranquilli - prosegue il portavoce -, anche perché oltre il 70% degli immobili è stato venduto: resta ancora il 25-28%. Con la crisi l'andamento delle operazioni è rallentato, ma non si è mai del tutto fermato. Ultimamente c'è l'interesse di tedeschi e austriaci, che dimostrano più fiducia davanti al realizzato».
A breve la costruzione dell'ultimo edificio: la Spa. Entro fine anno, invece, l'allagamento del bacino: tutte le opere di contenimento e le dighe foranee sono già state realizzate. Quanto al settore commerciale, s'insedieranno circa 50 attività (11 legate al food). Insomma, conclude Bulfon, a dispetto delle bufere trascorse e di «soggetti che hanno mentito sapendo di mentire», ora Portopiccolo «sta iniziando a far vedere le sue potenzialità di volano economico della provincia».
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