Sistiana piange Benito Mattioli, l’imprenditore finito in povertà

Iniziò negli anni ’60 al bar Belvedere, poi lanciò il bar Metro e gestì la palestra Life. Tra i fondatori della locale Polisportiva, lavorò anche all’interno del Mare Pineta

DUINO AURISINA Un uomo benvoluto da tutti, apprezzato per la sua serietà e per lo spirito collaborativo. Al punto che, essendo deceduto in condizioni di indigenza, l’intera comunità di Duino Aurisina, a cominciare dal parroco della locale unità pastorale, don Fabio La Gioia, per continuare con quanti ebbero modo di lavorare assieme e a lui e di conoscerlo bene, si stanno organizzando per garantirgli un funerale dignitoso. Parliamo di Benito Mattioli, classe ’47, imprenditore di lunga militanza, scomparso in questi giorni.

Nato ad Amburgo, ma approdato molto presto a Duino Aurisina, Mattioli iniziò a lavorare nel 1962, assieme ad altri famigliari, al bar Belvedere, storico pubblico esercizio del centro di Sistiana, molto frequentato sia dai turisti sia dai locali per la felice posizione panoramica. Successivamente diventò titolare di un’altra attività dello stesso settore, il bar Metro, situato nella piccola galleria che si affaccia sempre sulla piazza principale di Sistiana. Personaggio versatile fu per un periodo anche gestore della palestra “Life” di Sistiana, trovando il tempo e l’entusiasmo per fondare, nel 1971, assieme ad altri appassionati, la Polisportiva Sistiana.

Potendo vantare una buona padronanza della lingua tedesca, avendo vissuto fino ai 15 anni ad Amburgo, Benito Mattioli operò per una fase anche come addetto al market del campeggio Mare Pineta, sempre a Sistiana, molto frequentato da turisti provenienti da Germania e Austria. «Era un personaggio unico nel suo genere – spiega Diego Lenarduzzi, responsabile della struttura – perché riusciva a coniugare le capacità commerciali con una notevole verve, abbinata all’ironia di cui era naturalmente dotato. Ne usciva una personalità particolare e apprezzata, al punto – ricorda - che c’era gente che veniva a comperare qualcosa nel nostro market anche per poter fare due chiacchiere con lui».

Mattioli si rese poi disponibile a far parte della lista civica che si era creata per sostenere la candidatura a sindaco di Duino Aurisina di Vladimir Kukanja, in vista del voto per le amministrative nel 2012. «Pur essendo stato in passato più vicino ad altre forze politiche – ricordano oggi coloro che seguirono quell’iniziativa - accettò l’invito di Kukanja, che gli era amico, perché nei centri non molto grandi, come Duino Aurisina, conta molto la conoscenza personale, mentre l’ideologia passa in secondo piano».

Negli ultimi anni, Benito Mattioli si era progressivamente ritirato in solitudine in un piccolo appartamento del Villaggio del Pescatore, affrontando difficoltà economiche non indifferenti.

Aiutato dalla solidarietà degli amici più intimi si era avvicinato alla chiesa. «Era sempre presente alle funzioni domenicali – precisa don Fabio La Gioia – e provvederemo a garantirgli un funerale degno». —


 

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