Sistiana, diventa un caso la spiaggia sfrattata dal cantiere

Gli ambientalisti: «Ci stanno togliendo un’intera area fruibile liberamente» L’opposizione: «Danni alla balneazione». Il Comune: «Qui decide la Regione»
Il tratto tra Castelreggio e Portopiccolo com’era e com’è
Il tratto tra Castelreggio e Portopiccolo com’era e com’è

DUINO AURISINA Grandi massi sistemati dove prima c’era una comoda spiaggia in ghiaia. Una sorta di sentiero ricavato in parallelo al bagnasciuga. Un’area completamente ristrutturata rispetto al passato. È già polemica “balneare” a Duino Aurisina. Nonostante l’estate sia ancora lontana e le regole per la balneazione ben lungi dall’essere definite, le discussioni fioccano vivaci per quel che riguarda la baia di Sistiana.

In questo caso, l’oggetto della polemica è il tratto di spiaggia situato fra il comprensorio di Castelreggio e l’ingresso a mare di Portopiccolo, interessato da giorni da un intenso viavai di camion e da un importante intervento sul lungomare. A sollevare il problema è il gruppo “Salute e Ambiente” che, in una nota, critica innanzitutto la definizione di “ripristino”, utilizzata nella tabella dei lavori sistemata a inizio cantiere. «Con tale termine – precisano gli ambientalisti – si indica il riportare un bene immobile nel suo stato primitivo, mentre le modifiche attuate incidono pesantemente sui luoghi, la veduta e gli spazi. Inoltre – aggiungono – se maggiori spazi di spiaggia, anche in prossimità di Portopiccolo, sarebbero accolti a braccia aperte da tutti, quella che sta sorgendo sembra invece una specie di scogliera muraglia che certamente, nei prossimi mesi, non permetterà agli amanti del mare di sistemare i loro asciugamani. In sostanza – proseguono – quella che era una spiaggia di piccoli scogli, fra l’altro gratuitamente fruibile, sarà sottratta ai cittadini».

Inevitabile poi l’immediato collegamento con la polemica, in atto da tempo, sulla nascita delle sedi nautiche di tre sodalizi sportivi locali nel comprensorio di Castelreggio: «Gli spazi di libera balneazione nel nostro Comune – riprende la nota di “Salute e Ambiente” - non vivono un momento felice, considerando il fatto che nella stazione balneare di Castelreggio stanno sorgendo nuove costruzioni che sottrarranno spazi ai bagnanti. Ci chiediamo perciò – conclude il testo - come sia possibile che questa amministrazione comunale e tutte le altre istituzioni, che dovrebbero tutelare e valorizzare i beni pubblici e salvaguardare gli interessi della cittadinanza e del turismo, non riescano a impostare interventi di trasformazione sul territorio, di carattere sia pubblico sia privato, in grado di portare soddisfazione ai cittadini, aumentando invece il degrado paesaggistico».

Del tema si è interessato anche il consigliere comunale di opposizione, Lorenzo Celic (M5S), presentando un’interrogazione nella quale, dopo aver parlato di «intervento che porterà possibili peggioramenti alla qualità dell’area di libera balneazione», evidenzia che «i materiali utilizzati non sono posati nei limiti delle sagome orizzontali e verticali previsti dalla norma che disciplina le opere di ripristino. Sarebbe stato perciò molto più opportuno – conclude Celic – creare un bordo costa più consono alla balneazione conservando, al contempo, il valore paesaggistico del luogo». «Il Comune non ha competenza su questo intervento – spiega l’assessore comunale per i Lavori pubblici, Lorenzo Pipan – le cui caratteristiche sono decise dalla Regione, in quanto gestore dell’area demaniale». —


 

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