Siot, investimenti in regione pari a 50 milioni entro il 2018

La società festeggia il mezzo secolo con numeri record: 80 milioni di fatturato e 502 petroliere nel 2013 La presidente del Gruppo Tal Andres: «Trieste strategica». Altri 13 milioni per l’impianto di San Dorligo
Silvano Trieste 11/06/2014 Direzione SIOT
Silvano Trieste 11/06/2014 Direzione SIOT

“Fifty-Fifty. ”. Cinquanta milioni di investimento in Friuli Venezia Giulia per festeggiare i primi cinquant’anni della Siot a Trieste. Un bel regalo. Il Gruppo Tal, che gestisce l'oleodotto transalpino, primo asse per il petrolio in Europa, prevede investimenti per 120 milioni di euro entro il 2018, di cui 50 sul territorio del Friuli Venezia Giulia. La presidente del gruppo, Ulrike Andres, l’ha annunciato ieri in occasione della cerimonia per i cinquant'anni della Siot a Trieste: «Il piano di investimenti consentirà al gruppo Tal di continuare ad avere un ruolo di primo piano nell'economia centro europea». Alla festa del compleanno, nella sede di San Dorligo della Valle, c’erano tutti: dal sindaco di Trieste Roberto Cosolini al neoeletto di San Dorligo Sandy Klun, dalla presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat al presidente degli industriali Sergio Razeto incluso il vescovo monsignor Giampaolo Crepaldi. A cerimonia finita, per colpa del taxi che ha sbagliato indirizzo, è arrivato il presidente della Cciaa Antonio Paoletti.

«Riforniamo l’Europa di energia» è lo slogan della Siot. Nel maggio del 1964, 50 anni fa, veniva costituita a Trieste la Siot e tra Italia, Austria e Germania si componeva, forte di tre società, il Gruppo Tal, che in soli mille giorni – e dopo un iter autorizzativo di soli quattro mesi – costruiva l’Oleodotto Transalpino (Transalpine Pipeline), che in mezzo secolo ha condotto nel cuore dell’Europa un totale di 1,3 miliardi di tonnellate di greggio. I sistemi economici di Austria (90% del fabbisogno), Germania (40%) e Repubblica Ceca (40%) dipendono largamente dalle prestazioni del Gruppo Tal. Altro che Ucraina e gas russo.

«Trieste è stategica per il gruppo Tal», ripete Andres. Ma anche la Siot è strategica per Trieste. Per ora è solo la Siot a collegare concretamente Trieste alla Mitteleuropa e a tenere in piedi da sola il Porto di Trieste. Numeri da record. Il valore della produzione del 2013 pari a 80 milioni di euro (+ 13 milioni rispetto al 2012). I traffici verso il terminal petrolifero sono aumentati nel 2013 (+93 navi rispetto al 2012, per un totale di 502 petroliere) e i primi cinque mesi del 2014 confermano il livello dei traffici raggiunti lo scorso anno, con 206 navi attraccate, per un totale di 16,4 milioni di tonnellate di greggio scaricato. E c’è anche chi conta le petroliere dalla Napoleonica come il sindaco Klun («A volte persino 10 che fanno la fila») o come il vescovo entrando in Costiera dall’autostrada («Quando sono poche mi rattristo. Sono segni di speranza»). I volumi di traffico sviluppati dalla Siot al Terminale Marino sono responsabili di circa il 75% dei traffici del Porto di Trieste, che grazie alla Siot si conferma il primo scalo petrolifero del Mediterraneo e il primo porto italiano per volume di merci.

Il territorio regionale ha beneficiato nel 2013 di 7,8 milioni di euro di tassazione(4,9 milioni di euro nel 2012). In crescita il numero di addetti: nel 2013 le assunzioni hanno aumentato la forza lavoro del 15% rispetto all’anno precedente, giungendo a quota 117 dipendenti, oltre all’indotto di 600 persone.

Ma non basta. Ci sono altri tre progetti avviati che valgono altri 26 milioni di investimenti. «Ci stiamo impegnando con oltre 13 milioni di euro per aumentare la sicurezza e semplificare la manutenzione», ha specificato il presidente Andres. È in fase autorizzativa il progetto di rilocazione di circa 100 metri di tubazioni nel Piazzale Porto Petroli: si tratta di un investimento di 3 milioni di euro, necessario a rendere più facilmente ispezionabili le linee di collegamento tra il Terminale Marino e il Parco Serbatoi. Attualmente interrate, le condutture (si tratta di 4 tubi da 36”) verranno portate in luce, mentre le tubazioni oggi esistenti verranno utilizzate, in caso di necessità, come drenaggio di sicurezza. L’intervento verrà concluso entro il 2015. Sono stati avviati nel 2013 e sono in corso i lavori di modernizzazione del “main manifold”, parco valvole dislocato nell’impianto di San Dorligo della Valle. L’investimento, pari a 10 milioni di euro, è stato attivato con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di sicurezza e tutela ambientale. «Rispetto alla situazione attuale, il parco valvole sarà posizionato in una vasca di cemento armato con una sovrastante tettoia di protezione; in tal modo verrà garantita piena accessibilità per le operazioni di manutenzione e ispezione». Buon compleanno Siot.

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