Sinistra all’attacco: opere di Marangoni rifiutate dal Comune Cisint: costi eccessivi

Monfalcone ha perso l’opportunità di acquisire il corpus pressoché completo delle opere dello xilografo Tranquillo Marangoni, tra i più grandi incisori italiani dello scorso secolo la cui arte si formò all’interno di quella fucina di innovazione e design che fu il cantiere navale di Monfalcone, tra gli anni’50 e’60 del Novecento. Il figlio Aldo ha donato una notevole quantità di materiale alla Biblioteca apostolica vaticana, che l’ha acquisito in modo formale il 12 dicembre, dopo essersi rivolto in prima battuta all’attuale amministrazione comunale e non aver ricevuto alcuna risposta. È l’accusa, pesantissima, che l’ex assessore alla Cultura, Stefano Piredda («sono indignato e sconcertato»), componente della prima giunta Pizzolitto, lancia al sindaco Anna Cisint e ai due assessori alla Cultura che si sono susseguiti a partire dalla metà di novembre del 2016, Michele Luise e Luca Fasan.
Il sindaco dal canto suo, dopo una verifica con gli uffici cultura del Comune, ribatte a stretto giro di posta che «offerte per l’acquisizione da parte del Comune di quello che posso supporre sia materiale di natura documentale non risultano al Protocollo dell’ente e nemmeno al settore Cultura. Mentre ci risulta che un dialogo ci sia stato e si sia concluso nell’aprile del 2016, quando l’assessorato, allora retto da Paola Benes, ritenne di non concludere in modo positivo il percorso», aggiunge.
La querelle non è destinata però a esaurirsi, perché in aula approderanno due interrogazioni, rispettivamente a firma di Cristiana Morsolin de La Sinistra e del dem Fabio Delbello – assessore alla Cultura negli anni’90 che iniziò il percorso di acquisizione delle opere in possesso degli eredi e poi confluite nel Fondo Marangoni – assieme all’esponente de La nostra città Annamaria Furfaro. Il sindaco, comunque, non nega da subito una risposta, chiarendo che «sì, l’ente ha ricevuto da Aldo Marangoni l’offerta dell’acquisizione dello studiolo del padre, giudicando non congrua la cifra richiesta». Vale a dire «15 mila euro», come riferisce il sindaco. «Parliamo di fondi pubblici e un Comune è tenuto a risponderne in base alle normative – prosegue –. Questa amministrazione resta però pronta ad ampliare il patrimonio artistico e culturale della città e ne sono la prova gli accordi confermati con la Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, che ha concesso in comodato gratuito permanente alcune scultura di Marcello Mascherini, esposte al MuCa, dopo l’arazzo di Zoran Music, e quelli intrapresi con la Fondazione Carigo e il Polo museale regionale, oltre che con la Fondazione Mascherini». «Sindaco e i due assessori che si sono succeduti sono però consapevoli del fatto che senza la famiglia Marangoni, e voglio ricordare qui il carissimo Paolo, la nostra città non avrebbe nemmeno le tele di Timmel?», domanda ancora Piredda. Intanto il 12 dicembre la Biblioteca apostolica vaticana ha acquisito «una notevole quantità di opere», come sostengono Del Bello e Furfaro. «La firma è stata posta dal figlio Aldo Marangoni davanti all’archivista e bibliotecario padre José Tolentino de Mendonca, al prefetto monsignor Cesare Pasini, al direttore Stampati Timoty Janz e al direttore del Reparto grafica Simona De Crescenzo», aggiungono i due consiglieri. Il Fondo creato alla conclusione del percorso iniziato dalla giunta Persi costituiva, a detta di Delbello, che ne fu il promotore, «meno della metà delle opere del grande artista: il resto era in mano agli eredi tra i quali il figlio Aldo». «La parte consegnata al Comune di Monfalcone e quella restante ben si sarebbero prestate per iniziative di alto profilo anche nel nuovo Museo della Cantieristica, concludono Delbello e Furfaro, chiedendo all’amministrazione di chiarire gli aspetti della vicenda. Anche Cristiana Morsolin domanda «se tutto ciò corrisponde al vero» o se, invece, «l’amministrazione era troppo distratta dalle manifestazioni a Roma della Lega per occuparsi della vera cultura monfalconese». —
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