Sindacati divisi sull’integrativo Wärtsilä
TRIESTE L’accordo sul contratto di secondo livello per i dipendenti di Wärtsilä Italia c’è, ma i sindacati sono divisi sulla proceduta per la sua approvazione. La spaccatura è avvenuta poco dopo le 21 di ieri, al termine di dodici ore di trattative (altre dodici ore erano state necessarie mercoledì, nella fase iniziale) fra l’azienda e le rappresentanze sindacali di Fim, Fiom e Uilm (coordinatori nazionali, segretari provinciali e Rsu).
Attorno alle 22.30 i sindacalisti di di Fim e Uilm hanno siglato l’intesa, mentre la Fiom, pur condividendo l’impianto dell’accordo, non lo ha sottoscritto.
«Abbiamo firmato il testo - spiega il segretario provinciale della Uilm, Antonio Rodà - perchè è stato convenuto in maniera unitaria. Seguendo la prassi concordata nel 2014 da Cgil, Cisl, e Uil, l’accordo verrà sottoposto all’approvazione delle Rsu e quindi al voto dei lavoratori, e sarà valido solo dopo la loro approvazione. È lo stesso percorso - aggiunge - seguito un mese fa da Fim, Fiom e Uilm per l’integrativo nazionale di Finmeccanica».
La spaccatura fra le rappresentanze sindacali è avvenuta poco prima della firma. «La Fim, anche attraverso il coordinatore nazionale Carlo Anelli - racconta Sasha Colautti, segretario provinciale della Fiom - ha chiesto di vincolare la firma al testo unico sulla rappresentanza, secondo la quale se il testo dell’accordo è siglato anche dalle Rsu è approvato in via definitiva, per cui il referendum tra i lavoratori in pratica non avrebbe alcun effetto».
Il testo dell’integrativo, raggiunto dopo una trattiva che si è dipanata per oltre 24 ore, faticose discussioni e difficili mediazioni, a breve verrà sottoposto dalla Fiom all’approvazione dei dipendenti. «Il voto dei lavoratori - rimarca Colautti - per noi è imprescindibile. Sosteniamo l’accordo, ma chiederemo a Fim e Uilm che si tenga un’assemblea per illustrare i contenuti, per poi passare al referendum. Solo in caso di voto favorevole andremo alla firma».
Quanto ai contenuti dell’accordo, nella concitazione della serata sono comunque emersi alcuni punti salienti, fra cui in primis il ricorso al lavoro interinale, che per Wärtsilä costituisce una novità importante e assoluta. Dal 20% di interinali previsti per legge si è scesi al 10% (in sostanza 75 persone) e si tratterà solo di personale impiegatizio. L’utilizzo degli interinali avverrà inoltre previa consultazione con i sindacati.
Quanto alla parte economica, è stata accolta la richiesta sindacale di un aumento di 160 euro lordi al mese.
In relazione invece ai 600 esuberi a livello di gruppo, annunciati la scorsa estate, Wärtislä Italia non si è pronunciata sulle ricadute per lo stabilimento di Trieste. «Anche su questo punto - precisa Colautti - vogliamo informare i lavoratori, affinchè sappiano che al momento non ci sono sviluppi».
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