Sincrotrone, arrivati i primi fondi per la nuova macchina di luce
TRIESTE Nei prossimi cinque anni, grazie a un finanziamento del Miur, Elettra Sincrotrone Trieste investirà 170 milioni di euro nella realizzazione della nuova infrastruttura di ricerca, una sorgente di luce di sincrotrone di ultima generazione le cui possibili applicazioni potrebbero offrire a industria e ricerca una piattaforma di maggiore competitività per le sue attività di ricerca, sviluppo e innovazione. I primi 35 milioni sono da poco arrivati in cassa, i lavori sono partiti. Questo è quanto emerso ieri al Mib di Trieste nel corso di “Connext Venezia Giulia”, appuntamento promosso da Confindustria Venezia Giulia (e condotto dal vicedirettore de il Piccolo, Alberto Bollis) nell’ottica di un incontro tra industria e ricerca, e strutturato in una mattinata di convegno e un pomeriggio dedicato a incontri di business matching tra imprese.
«Il profilo di finanziamento – ha spiegato Alfonso Franciosi, presidente di Elettra Sincrotrone Trieste - prevedeva 5 milioni nel 2017, 15 milioni nel 2018 e altrettanti nel 2019», ora appunto incassati: «Ulteriori 30 milioni sono previsti in ciascuno degli anni 2020 e 2021, e 35 nel 2022 seguiti dall’ultima tranche di 40 nel 2023: per un totale, appunto, di 170 milioni». Di questi, 59 sono destinati alla sorgente e 70 alle linee di luce, 26 alle infrastrutture e 10 al personale. «Come in tutti i piani di aggiornamento previsti per le altre sorgenti d’Europa - ha evidenziato Franciosi - saranno mantenute in funzione le sorgenti esistenti fino a quando non si completerà la costruzione delle componenti della nuova macchina di luce».
Quindi attorno all’anello di Elettra nulla cambierà fino al 2025: «In un edificio accanto – ha specificato Franciosi - saranno montate e allineate le sezioni della nuova macchina. Il 2 luglio 2025 la vecchia macchina verrà spenta e smontata e verrà effettuato il montaggio delle sezioni della nuova». Quanto alla tempistica, «come per le altre sorgenti si pensa di riuscire a effettuarne la sostituzione entro un anno. Questo è quanto hanno fatto in Svezia ed è ciò che stanno facendo i francesi». Dopo un anno, l’accensione della nuova macchina: «Contiamo – ha concluso Franciosi - di portare a termine la sostituzione entro il 2 luglio 2026, esattamente un anno dopo».
Quella di Connext, ha sottolineato il presidente di Confindustria Venezia Giulia Sergio Razeto, è stata una giornata che ha evidenziato ancora una volta «quanto sia fondamentale oggi fare rete, dato che nessuna impresa, e a maggior ragione una Pmi, può pensare oggi di innovare davvero in modo indipendente e autonomo». Si è parlato anche di Esof 2020, con Stefano Fantoni e Maja de' Simoni, rispettivamente Champion e Project Manager dell’evento, che hanno ricordato come l’evento del luglio 2020 rappresenti un'opportunità ulteriore e preziosa di dialogo tra scienza e imprese.
A parlare di filiera della navalmeccanica è stato David Bernardi, senior vice president procurement di Fincantieri, colosso della regione e tra i big player a livello italiano: «Una realtà con un fatturato di quasi 4 miliardi di euro che negli anni è passata dall’occuparsi prevalentemente della costruzione di navi allo sviluppo di settori differenti, basati su sistemi, componenti e servizi, connessi alla navalmeccanica». Una filiera sempre più ampia, integrata e diversificata con obiettivi e crescita comuni: «L’80% di una nave viene sviluppato dalla supply chain di Fincantieri e per questo ogni fornitore della filiera è considerato da Fincantieri un vero e proprio asset strategico».
Il pomeriggio è stato dedicato a una serie di incontri “B2B” tra Elettra Sincrotrone Trieste e Fincantieri e i loro potenziali nuovi fornitori. —
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