Silos di Trieste, Ics: “L’Ostello di Campo sacro non è risolutivo senza un piano di prima accoglienza”

Il Consorzio italiano di solidarietà interviene criticando le dichiarazioni del ministro al question time

Gianfranco Schiavone (Ics)
Gianfranco Schiavone (Ics)

TRIESTE «Le dichiarazioni rilasciate dal ministro Piantedosi a seguito dell'interrogazione della senatrice Rojc appaiono confuse e poco coerenti.

L'Ostello Scout di Prosecco, che si finge di individuare quale nuova soluzione, è utilizzato in modo ininterrotto come struttura di prima accoglienza per richiedenti asilo fin dalla primavera 2020, quasi sempre a piena capienza (un centinaio di posti). Ciò non ha però evitato il prodursi della situazione di degrado del Silos» a Trieste, struttura in cui si rifugiano migranti esclusi dal sistema di accoglienza.

Lo rileva in una nota il Consorzio italiano solidarietà - Ufficio rifugiati Onlus. «L'utilizzo dell'Ostello - sostiene Ics - non rappresenta di per sé alcuna soluzione se non verrà realmente attuato, a regime, il piano di prima accoglienza e ricollocamento dei richiedenti asilo».

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L’interno del Silos; il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi; la senatrice del Pd Tatjana Rojc

Il ministro, inoltre, aggiunge la Onlus, «riferisce che sono stati effettuati 1.352 respingimenti al confine italosloveno nel periodo compreso tra il 21 ottobre 2023 e il 12 marzo 2024, nel quale è stato ripristinato il controllo della frontiera interna.

Intende Piantedosi alludere al fatto che vi sono stati respingimenti di richiedenti asilo? A Ics non risultano elementi in tal senso, ma se il ministro alludesse a ciò, tali respingimenti sarebbero avvenuti in aperta violazione delle normative internazionali ed europee, ripristinando la situazione di totale illegalità al confine triestino che si riteneva superata dopo la fine delle riammissioni illegali»

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