“Silicon valley” triestina da 2,5 milioni
I numeri rivelano da subito la portata del progetto. Ci sono 100mila euro in termini di servizi garantiti da Teorema Engeneering e Area Science Park per ogni nuova startup scelta. L’obiettivo, per il primo anno, è di lanciarne dieci di successo: la stima è dunque di assicurare un supporto tecnico da un milione totale. A cui si aggiunge il milione e mezzo in tecnologie disponibili messo sul piatto ogni dodici mesi dal colosso informatico Microsoft. Insomma, una partita da due milioni e mezzo di euro ad annata. Tilt (Teorema Incubation Lab Trieste), il primo Digital hub in Italia per lo sviluppo di giovani imprese nel settore dell’Information technology, parte in quarta. L’inaugurazione è stata celebrata ieri mattina nella sala del Ridotto del Teatro Verdi: Comune, Teorema, Area, Università e Microsoft hanno presentato il nuovo ecosistema hi-tech di competenze sul territorio, che mira a creare a Trieste una sorta di Silicon Valley italiana.
Suggerimenti, laboratori e ricerca, aiuto nella realizzazione del business plan, amministrativo e gestionale e ancora sede e spazi di lavoro all’interno di Area Science Park, la tecnologia Microsoft, il supporto di marketing per la promozione e la rete commerciale per l’ingresso nel mercato e l’accesso a un network di finanziatori: questa la ricetta per attrarre imprese innovative e realizzare un polo d’eccellenza. Peraltro, per chi non ha ancora la possibilità di dedicarsi allo sviluppo, Teorema offre gli hardware e i software necessari oltre a condividere prototipi di programmi e progetti, parte del suo patrimonio intellettuale. Ideatore di Tilt è in primis Michele Balbi, presidente di Teorema Engineering, realtà fondata nel 1998 e che si occupa di servizi informatici nelle tre sedi di Trieste, Milano (dove è stato possibile consolidare il rapporto con Microsoft Italia) e Padova (la più recente, aperta da un mese). Teorema ha operato in una ventina di Paesi nel mondo in questi diciott’anni e vanta cento dipendenti. «Con Tilt - le parole di Balbi - vogliamo aiutare i giovani talenti a creare le loro imprese, posti di lavoro e tecnologia. Nel settore dell’It si capisce velocemente se risultati e investimento avranno un ritorno. Ed è un ambito ecologicamente rispettoso». Che ci sia uno spazio di crescita esponenziale lungo questo sentiero l’ha messo in luce Carlo Purassanta, amministratore delegato di Microsoft Italia specificando come nel Belpaese «ancora non c’è una cultura tecnologica. In Italia si investono 104 milioni di euro all’anno nelle aziende innovative, mentre in Francia 1,8 miliardi, in Germania 2,6 miliardi, in Inghilterra 4,3 e, negli Stati Uniti, nella sola New York 7 miliardi e a San Francisco, da quarant’anni territorio digitale, 27 miliardi». Sull’apporto di Microsoft a Tilt, Purassanta ha citato tre punti cardine: «Cervello, organizzazione e tecnologia. Indichiamo come definire i benchmark a livello nazionale e internazionale, suggerendo i modi per differenziarsi dagli altri. E poi come organizzare il lavoro, individuando ciò di cui c’è bisogno, un marchio, facendo selezione. Quanto alla tecnologia, ne mettiamo a disposizione un milione e mezzo all’anno».
Trieste come «città-porto di comunità e di idee»: da qui ha iniziato le sue riflessioni il sindaco Roberto Cosolini agganciandosi al progetto di digital hub nella prospettiva di vedere valorizzata «verso il futuro questa identità di essere porto: dalle diverse culture e provenienze si costruisce un ambiente più fertile». Il direttore generale di Area, Stefano Casaleggi, ha fissato il primo target: «L’obiettivo è di ottenere dieci risultati di successo in un anno. Apriremo un nuovo bando fra fine maggio e giugno per la selezione di talenti». Per il rettore dell’ateneo triestino, Maurizio Fermeglia, sottolineato il ruolo fondamentale dei soggetti pubblici nel sostegno allo sviluppo tecnologico, la ricetta per la competitività è composta da «cultura, creatività, competenza e curiosità», ingredienti chiave ad esempio nell’opera di storytelling che ha fruttato all’Università di Trieste un incremento «del 14% di immatricolazioni al primo anno» e che anche Tilt è chiamato a capitalizzare.
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