Siderurgica Triestina apre alla chiusura dell'area a caldo della Ferriera di Servola

L'annuncio dell'assessore regionale all'Ambiente Scoccimarro: "Ci attiveremo con i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, con l'Autorità di sistema portuale e con l'azienda stessa"
Foto BRUNI 12.09.2018 Ferriera:forno a cado e nuovi piazzali-relatori Alessandra Barocci-Alessandro Casula e Renato Crotti
Foto BRUNI 12.09.2018 Ferriera:forno a cado e nuovi piazzali-relatori Alessandra Barocci-Alessandro Casula e Renato Crotti

TRIESTE La Regione annuncia che Siderurgica Triestina si è mostrata disponibile a discutere la chiusura dell'area a caldo. E lo ha fatto in termini ufficiali.

«Siderurgica Triestina ha ufficialmente e formalmente manifestato la propria disponibilità a discutere il superamento dell'area a caldo della Ferriera di Servola. La lettera pervenuta all'indirizzo del mio assessorato è il traguardo del percorso condotto sotto traccia in questo anno di mandato ma, al tempo stesso, è il punto di partenza di un nuovo e complesso iter che dovrebbe portare alla revisione dell'accordo di programma nel più breve tempo possibile nel rispetto di ambiente, salute, lavoro e impresa». Lo afferma in una nota l'assessore Fvg a Difesa dell'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, Fabio Scoccimarro, rendendo noto lo scambio formale di lettere con il presidente Giovanni Arvedi «a seguito degli incontri riservati con la proprietà e quello con i sindacati assieme al governatore Massimiliano Fedriga».

«La Regione - spiega Scoccimarro - si farà parte attiva presso i ministeri dell'Ambiente e dello Sviluppo economico, l'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale e appunto Siderurgica Triestina per revisionare l'attuale accordo di programma in virtù delle prospettive del porto di Trieste». «I tempi per giungere a una soluzione condivisa - sottolinea l'assessore - dovranno essere brevi. Una soluzione che dovrà tenere indubbiamente del diritto d'impresa e salvaguardare i livelli occupazionali affinché nessuna famiglia resti senza reddito, anche grazie alle possibilità che la riconversione del sito porterebbe con sé».

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