Sicurezza, Trieste schiera le ronde

L’annuncio del vicesindaco Roberti: «Nel 2017 bandi sperimentali per presidiare alcuni punti della città. Formazione affidata ai vigili»
Di Giovanni Stocco

Forse si è cullata troppo a lungo nell’illusione di essere un’isola felice. Poi il risveglio. Brusco e traumatico. Trieste esplora nuove frontiere di inquietudine dopo gli ultimi episodi di violenza e criminalità. Il caso della negoziante narcotizzata e rapinata a Muggia è solo l’ultimo di un elenco che conta risse e aggressioni in varie zone della città e dei territori limitrofi. Un’escalation che non lascia indifferente il vicesindaco Pierpaolo Roberti, titolare della delega alla sicurezza, che annuncia una serie di provvedimenti per garantire un giro di vite sulla sicurezza pubblica. E rilancia un grande classico leghista: le ronde.

Roberti parte dall’attualità internazionale, per poi zoomare sulla città: «Il ministro Minniti vuole coinvolgere sindaci e polizia locale per neutralizzare i lupi solitari? Era ora che anche il governo del Pd si svegliasse. Ma il terrorismo non si combatte con lo spray al peperoncino. Un criminale al volante di un camion si ferma solo con le armi». “Sistemato” il ministro degli Interni, Roberti spiega che a Trieste «la collaborazione tra la polizia locale e le forze di polizia è già una realtà consolidata». Rivendica «risultati raggiunti in poche settimane, che mettono impietosamente a nudo il fallimento quinquennale della giunta Cosolini». Annuncia «nuove assunzioni per gli agenti di polizia locale». E stupisce chiarendo che «la stagione delle ronde non è affatto archiviata. I volontari per la sicurezza restano un punto centrale del programma, ed entro la metà del 2017 diventeranno operativi».

Si parte dalla minaccia più inquietante, l’ombra lunga del terrorismo. «La polizia locale deve essere impiegata per garantire l’ordine pubblico e fare prevenzione. Misure speciali per Capodanno? Divieto di transito per i mezzi pesanti sulle Eive e blocco totale della circolazione dalle 19.30 alle 4 del mattino. Abbiamo già sperimentato accorgimenti e deterrenti efficaci in occasione del concerto degli Iron Maiden». E i mercatini di Natale? «Piazza Sant’Antonio è una zona pedonale, e anche piazza della Borsa ha canali di accesso complicati per malintenzionati a bordo di mezzi pesanti. In ogni caso, le forze dell’ordine presidieranno le zone centrali della città, anche la notte di Capodanno. La polizia locale fa già un ottimo lavoro, contribuirà a mettere il silenziatore a disturbatori ed evitare che eventuali focolai degenerino».

Sulla sicurezza, le opposizione accusano: la destra alza la voce e fa propaganda, ma fallisce sul piano dei risultati. Roberti respinge le accuse: «Per cinque anni, Cosolini ha denunciato il problema dei parcheggiatori abusivi sulle rive, ma non ha mosso un dito. Noi, in poche settimane, abbiamo risolto il problema con un ordinanza. Abbiamo ripulito il viale dagli spacciatori. In Barriera e piazza Garibaldi abbiamo istituito il poliziotto di quartiere. La verità - insinua velenosamente il vicesindaco - è che abbiamo organici ridotti. Con Cosolini sindaco, quante sono state le assunzioni tra gli agenti di polizia locale? Zero. Abbiamo un’età media in costante aumento, buchi aperti dai pensionamenti, c’è un problema di personale. Conto di fare - promette Roberti - un bando già il prossimo anno per nuove assunzioni. Quante? Un numero cospicuo».

Ma il botto arriva alla fine. Le ronde padane non sono solo un ricordo, macchiettistico, del passato. «Occhi in più sul territorio sono preziosi. C’è una legge regionale che disciplina i volontari per la sicurezza, ci baseremo su quella. Prima di giugno faremo bandi sperimentali per alcuni punti della città, come i parchi pubblici. C’è il rischio di arruolare invasati? Il personale verrà formato dalla polizia locale. Comunque, in via prioritaria, ci rivolgeremo alle associazioni d’arma: sapranno indicarci persone esperte, consapevoli e capaci di dare un valore aggiunto nel controllo del territorio».

La chiusura è dedicata all’azzurro Bruno Marini, l’alleato mai nominato direttamente che l’altra sera ha sparato a zero contro le «provocazioni leghiste» sul tema sicurezza : «Il cambio di passo rispetto al passato è evidente - continua Roberti - . Abbiamo una squadra unita. Qualcuno polemizza per avere visibilità? Dovrebbe informarsi meglio prima di parlare, magari - e il veleno è nella coda- frequentando di più i banchi del Consiglio sui quali è stato mandato dagli elettori».

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