Sicurezza nel porto di Trieste, costituito in Prefettura un gruppo di lavoro per scongiurare gli infortuni

TRIESTE Sì alla proposta di costituire presso la Prefettura di Trieste un gruppo di lavoro ristretto con il compito, entro un mese o poco più, di elaborare un “addendum” al Protocollo per la sicurezza vigente. L’incidente mortale occorso a Paolo Borselli, che ha colpito la comunità portuale e cittadina, è stata occasione per l’avvio di un percorso condiviso, volto ad implementare le iniziative già in essere in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro presso lo scalo marittimo giuliano.

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Una nota prefettizia ha riepilogato i fatti salienti avvenuti mercoledì mattina, quando il prefetto Pietro Signoriello ha presieduto una riunione del Coordinamento degli organi ispettivi, costituito da tutti gli enti preposti alle attività ispettive e di vigilanza presso il porto di Trieste, riunione alla quale sono stati invitati anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei terminalisti, nonché i Responsabili dei lavoratori per la sicurezza di sito (Rlss).

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Il documento integrativo - precisa la nota - si baserà su alcuni pilastri: la valorizzazione del ruolo dei Rlss; l’individuazione di percorsi formativi rivolti ai lavoratori, comuni a tutte le realtà produttive operanti in porto e condivisi con le organizzazioni sindacali; la valorizzazione delle potenzialità rappresentate dall’innovazione tecnologica per rendere sempre più sicuro il sito; la delineazione di percorsi premiali per le aziende e la valorizzazione delle certificazioni nazionali ed internazionali in materia di sicurezza, anche con l’obiettivo di far emergere i cosiddetti “mancati infortuni”.

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Sulla vicenda è intervenuta Usb con un comunicato firmato da Paolo Generutti. Secondo il sindacato di base, la questione più generale della sicurezza nei porti va affrontata a livello centrale con un intervento legislativo tra Testo unico e i due decreti che risalgono ormai al 1999. Secondo Usb, vanno messe al centro le Autorità portuali potenziando la loro prerogativa sulla sicurezza, la capacità sanzionatoria, il supporto tecnico legale perché i provvedimenti di sanzione siano a prova di ricorso e copertura economica per lo sviluppo delle strutture di sicurezza. —

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