Siccità e incendi, strage di api in Dalmazia

Gli insetti stanno morendo di fame per la mancanza di fiori. Nutrire artificialmente le arnie è costoso e oramai inutile
ZAGABRIA. La siccità in Dalmazia non sta soltanto provocando numerosi incendi, mettendo in difficoltà gli agricoltori e costringendo i viticoltori ad anticipare la raccolta dell’uva, ma sta anche causando una vera e propria moria di api. Secondo gli apicoltori del litorale, infatti, gli insetti stanno morendo in gran quantità e la causa sarebbe proprio la fame, dovuta alla mancanza di fiori, causata a sua volta dalla siccità.


Al portale Lokalni.hr, Željko Tomas, un apicoltore dell’area di Imoschi (Imotski) nell’entroterra di Macarsca, ha descritto una situazione catastrofica, mostrando con desolazione le proprie arnie vuote: «Ecco tutto il nostro duro lavoro e i nostri sforzi. È orribile! Sono tutte morte». Dopo aver dovuto nutrire artificialmente le proprie colonie in primavera a causa dei danni provocati dal gelo dell’inverno, gli allevatori della Dalmazia hanno ripetuto il processo durante l’estate, ricorrendo a dei nutrimenti sostitutivi a base di polline. Ma, ora, questa misura di emergenza non è più sostenibile. Il cibo artificiale è infatti molto costoso e gli apicoltori non possono permetterselo sul lungo periodo.


«Quando fai i conti, ti rendi conto che ti servirebbero tonnellate di polpettine (di polline), mentre otteniamo soltanto un po’ di miele in un punto e non c’è niente da nessun’altra parte», afferma Željko Tomas, che spiega come una dose di polline - che dura per appena tre giorni - costi 12 kune, ovvero circa 1,5 euro. «Quando hai 130 arnie, che mantieni artificialmente in vita sin dalla primavera e quando sai che dovrai continuare ad alimentarle da solo perché non c’è miele di cui possano nutrirsi, le spese crescono», prosegue Tomas. L’alternativa sarebbe quella di spostare l’allevamento dalla Dalmazia verso le aree più fresche della Lika o della Slavonia, nell’Est del paese, dove le piogge non sono mancate negli ultimi mesi. Ma Željko Tomas è uno di quegli apicoltori impossibilitati a spostarsi.


In un Paese che ha assistito negli ultimi anni ad una crescita costante di questo settore e che conta più di 12mila apicoltori (dati del 2015), esportando più di 300 tonnellate di miele l’anno (2015), la siccità in Dalmazia e sulle isole potrebbe portare quest’estate un duro colpo. «Le api non mangiano rocce, cespugli secchi o erba, hanno bisogno di fiori, che non ci sono in questo momento. Noi non possiamo permetterci di andare in Lika, in Slavonia o in Bosnia e non c’è nessuno che pensi a noi o che ci offra un aiuto», si lamenta Željko Tomas, che se la prende con le associazioni di apicoltori attive sia a livello regionale che nazionale: «Non hanno ovviamente alcun interesse nel risolvere i problemi di quegli apicoltori che non possono spostarsi», accusa. La sua proposta è che venga istituito un cofinanziamento per aiutare gli allevatori a proseguire con l’alimentazione artificiale delle api, almeno fino a che le condizioni climatiche non rientreranno nella norma stagionale.


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