«Siano i turisti in Croazia a dare le stelle agli hotel»

Il lussignano ministro del Turismo Cappelli presenta un disegno di legge La prima parte della stagione segnala incrementi del 12% sugli arrivi
FIUME. Dovesse venir varata la recente iniziativa del ministro croato del Turismo, Gari Cappelli, tra un paio d’anni la Croazia potrebbe abolire il sistema di categorizzazione dei suoi alberghi. In parole povere, il ministro lussignano ha proposto che – sulla falsariga di quanto già avviene in diversi altri Paesi comunitari – gli hotel istriani, dalmati, quarnerini e del resto della Croazia non avrebbero più l’obbligo di esporre le stelle quale descrizione della qualità dei servizi offerti. La categorizzazione degli impianti sarebbe su base volontaria, con la clientela che sarebbe l’unico e inappellabile giudice sulla qualità di un impianto ricettivo.


Un tanto riguarda Paesi come Gran Bretagna, Germania, Austria, Francia, Repubblica Ceca, Svezia, Lussemburgo e altri Stati, mentre invece i Paesi mediterranei – Croazia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia – ritengono obbligatoria la categorizzazione delle strutture.


A detta del ministro di origini italiane, ci sono notevoli differenze tra un Paese e l’altro nell’assegnare queste stelle. Tra gli addetti ai lavori è ben noto che la Croazia ha adottato criteri rigidi e anche più severi rispetto ad altri Stati nell’assegnare le famose stelle.


«Un nostro albergo 3 stelle – ha dichiarato Cappelli – non assomiglia per qualità di servizi erogati ad un similare impianto italiano. I nostri regolamenti sono più rigorosi e pertanto dovrebbero essere gli ospiti a definire se i servizi sono all’altezza e se quanto pagato da loro è un prezzo giusto».


La proposta di Cappelli sarà prossimamente sottoposta a dibattito al Sabor, il Parlamento croato, che dovrà esaminare appunto la richiesta di modifica al Regolamento nazionale sulla categorizzazione degli alberghi. Sempre Cappelli, rivolgendosi ai componenti dell’Ufficio centrale della Comunità turistica croata, ha affermato che i risultati della stagione bassa sono ottimi e che alla fine dell’anno il numero di arrivi e pernottamenti potrebbe essere superiore nei riguardi del 2016 di circa il 12 per cento.


Inoltre le entrate 2017 nel comparto turistico, quelle d’oltreconfine, dovrebbero rilevare sugli 800 milioni di euro in più rispetto all’anno scorso, sfiorando quota 10 miliardi di euro. «Siamo conosciuti a livello internazionale – ha proseguito – come destinazione turistica sicura, in cui i villeggianti possono trascorrere vacanze tranquille, serene. Nell’alta stagione arriveranno in Croazia 72 poliziotti stranieri, chiamati a garantire vacanze sicure ai loro connazionali».


Restando in tema, giovedì a Icici (Abbaziano) è stato aperto l’albergo Remisens Giorgio II, un 4 stelle che mette a disposizione 600 posti letto. La struttura, appartenente al colosso alberghiero abbaziano Liburnia Riviera Hotels, è sorto in luogo del vecchio motel Icici, che era chiuso da anni e costituiva una bruttura per l’incantevole Riviera liburnica o di ponente.


Il Giorgio II è stato approntato in tempi record: non più di 10 mesi, come il ben più famoso Kvarner (ex Quarnero), edificato nel lontanissimo 1884 ad Abbazia. Parliamo del più vecchio hotel lungo le coste orientali dell’Adriatico.


Tornando all’impianto di Icici, località di villeggiatura alle porte di Abbazia, sin dal primo giorno di apertura è stato preso d’assalto da circa 600 vacanzieri, che hanno “occupato” dunque il 100 per cento delle sue capacità ricettive. Il tutto esaurito o quasi accompagnerà il Giorgio II fino a ottobre.


Aggiungiamo che è una struttura ideale per le famiglie, con tantissime contenuti per adulti e i loro bambini. È lungo 280 metri e nei suoi 5 piani trovano sistemazione 180 stanze, con balconi che hanno una vista impareggiabile sul golfo del Quarnero.


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