Si scatena la corsa ai tagli E la Lega “decapita” i cda

TRIESTE. Non passa giorno senza una proposta contro i costi (alti) della politica. Si muovono tutti, i partiti grandi e quelli piccoli, pure i “senza casa” del gruppo Misto. Ieri è toccato alla Lega Nord annunciare la mannaia sugli stipendi d’oro dei manager delle partecipate, oggi è la volta proprio del Misto e dell’Idv, i primi in conferenza stampa, i secondi a convegno per l’abolizione delle Province.
Tutti con proposte di legge “ghigliottina”, in attesa del tavolo di domani, la prima riunione per la sintesi tra le proposte dei vari gruppi, e soprattutto di martedì prossimo, il gran giorno di Renzo Tondo e del suo pacchetto di tagli. Forse “dimezziamoli” è una provocazione eccessiva per chi era abituato alla bulimia della spesa, ai benefit dati per scontati, all’autoalimentazione della Casta, ma adesso l’operazione dimagrimento, dalle auto blu in garage alla riduzione degli assessori esterni, dagli enti di secondo grado ai vitalizi, sembra convincere un po’ tutti.
Dalla Lega arriva la voce più alta contro consigli di amministrazione e società partecipate, troppo numerosi i primi, con troppi stipendi d’oro per i top manager le seconde. Danilo Narduzzi, capogruppo del Carrocccio, annuncia che oggi in un incontro dei capigruppo si discuterà la proposta di legge padana «per la razionalizzazione, la trasparenza e il contenimento dei costi degli organi delle società a partecipazione regionale».
La Lega, ripescando una proposta di legge depositata a inizio anno e ora tornata di stretta attualità, insiste per l’introduzione di un limite al trattamento retributivo lordo annuo del presidente del consiglio del cda e degli amministratori esecutivi che non potrà, «in nessun caso», superare il 50% delle indennità di carica spettante al presidente della Regione. E ancora ai componenti del Cda verrà riconosciuto un semplice gettone di presenza «di cui verrà fissato l’ammontare, aggiornato su base Istat». E spetterà poi agli azionisti l’individuazione del tetto massimo di spesa dell’intero organo.
Non basta. Il provvedimento leghista, che prevede pure sanzioni per la cattiva gestione e il divieto di cumulo delle cariche, interviene anche in materia di remunerazione incentivante degli amministratori, introducendo il principio di premialità: il 30% della retribuzione viene condizionato al raggiungimento dei risultati e degli obiettivi. Stretta rigorosa anche su beni e servizi come mensa, uso di autovetture, acquisto scontato di prodotti aziendali. «Non potranno superare il 10% del trattamento retributivo lordo», precisa il capogruppo che riconferma anche la crociata sul fronte vitalizi: «Basta con questo assegno a vita assegnato con sistema retributivo, chiederemo di applicare il sistema contributivo dopo il compimento del 65esimo compleanno, e solo per chi ha fatto almeno due legislature».
Oggi sarà la volta di Alessia Rosolen e Paolo Ciani. I due consiglieri del gruppo Misto, dopo aver lanciato la proposta di cancellare i due Erdisu, presenteranno a Trieste ai giornalisti due proposte di legge sui costi della politica, una in materia di riduzione dei consiglieri regionali, l’altra sui vitalizi. A Udine, invece, il gruppo dell’Idv organizza un convegno per spiegare i “perché” della raccolta firme per l’abolizione delle Province. Appuntamento in sala Ajace a palazzo D’Aronco a partire dalle 17.30.
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