Si sblocca l’iter del Piano periferie In arrivo da Roma 18 milioni

C’è un’altra buona notizia. I soldi del “Piano periferie” arriveranno. Si tratta di 18 milioni di euro, non certamente briciole.Serviranno a mettere in sesto l’ex collegio Filzi, la casermetta di via...
Bumbaca Gorizia 05_10_2017 EX Filzi progetto case ATER © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 05_10_2017 EX Filzi progetto case ATER © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
C’è un’altra buona notizia. I soldi del “Piano periferie” arriveranno. Si tratta di 18 milioni di euro, non certamente briciole.


Serviranno a mettere in sesto l’ex collegio Filzi, la casermetta di via Pola, la piazzetta Bernardelli. «Tutti e 120 i Comuni in graduatoria, compreso Gorizia, otterranno i finanziamenti. Nessuno escluso. È un’ottima notizia».


L’annuncio porta la firma di Alessandra Gargiulo, direttore dell’Ater di Gorizia. Gorizia si era piazzata al 98mo posto su 120 e questa posizione rischiava di far prevalere il pessimismo. «Invece, sono arrivate rassicurazioni da Roma che tutte le domande verranno accolte e evase», conferma Gargiulo.


Il progetto ha un alto valore sociale e ha come simbolo il recupero dell’ex collegio Filzi, struttura ormai da decenni abbandonata e ridotta in condizioni di marcato degrado. Il piano è frutto di una sorta di
joint venture
fra Comune e Ater. Protagonista dell’intervento di riqualificazione sarà Campagnuzza, il quartiere già al centro di un’analoga operazione grazie al “Contratto di quartiere” . Per insufficienza di fondi rimasero allòra in sospeso alcuni interventi che oggi si cerca di recuperare attraverso questa ulteriore operazione. È stata individuata nella periferia Sud l’area entro la quale sviluppare, assieme all’Ater di Gorizia, un progetto di recupero, riqualificazione e rifunzionalizzazione sia di alcuni edifici, fra cui l’ex collegio Filzi, in grado, nella loro azione sinergica, di migliorare la qualità della vita del quartiere offrendo un insieme di servizi avente rilevanza urbana, sia delle infrastrutture della zona, riqualificando la piazzetta Bernardelli e realizzando un collegamento ciclo-pedonale da via del Carso a Corso Italia.


Non solo alloggi popolari, dunque. Gli obiettivi che il progetto si prefigge di raggiungere riguardano sì l’ampliamento dell’offerta di alloggi di edilizia convenzionata e sovvenzionata orientata a diverse tipologie di utenti ma anche la creazione di spazi adeguati agli ambulatori che l’Azienda per i servizi sanitari n. 2 Bassa Friulana-Isontina intende accentrare in un luogo unico, sia a favore del quartiere che della città. «Verrà reperito anche uno spazio per le attività sportive a favore della scuola elementare di via Zara, aperto anche per ulteriori attività pomeridiane e di spazi per la realizzazione di attività diverse a favore di associazioni, in particolare dedicate a giovani ed anziani. Inoltre, si punta ad implementare l’offerta di appartamenti per un’utenza fragile, adeguatamente arredati. Si proseguirà – spiegano ancora in Comune e all’Ater – con la sistemazione delle infrastrutture della zona».


Per il momento, però, l’ex collegio Filzi di via Pola resta abbandonato e preda del degrado, tra i ricordi di un passato glorioso. Il convitto, nato inizialmente in Istria, dopo l’autunno del 1943 venne “esiliato” a Grado, dove trovò spazio nell’hotel Excelsior, sede provvisoria in attesa del trasferimento, nell’aprile del 1951, a Gorizia: precisamente nella ex caserma della Julia, all’interno del Villaggio Giuliano del quartiere della Campagnuzza. A Gorizia il Filzi rimase fino al 1960, per poi esaurire la sua funzione a Trieste. Negli anni nessun progetto concreto, ma tante proposte.
(fra. fa.)


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