Si rovescia un battello turistico a Meleda: morto il comandante, salvi i passeggeri
FIUME Una gita in mare cominciata tra risate, buonumore, tanta voglia di divertimento e conclusasi purtroppo tragicamente con la morte del comandante dell'imbarcazione. Nel pomeriggio di domenica il battello turistico Kača era salpato dal porticciolo di Pomena, sull' isola di Meleda, in Dalmazia, per fare rientro nella penisola di Sabbioncello, da dove era partito al mattino con a bordo dieci persone. Oltre allo skipper, uomo di mare di provata esperienza e domiciliato a Porto Tolero (Ploče), sull'imbarcazione c'erano quattro vacanzieri sloveni e cinque francesi. Tra i passeggeri vi era pure un bambino di 5 anni.
I problemi sono cominciati nel canale compreso tra le isole di Lagosta e Meleda, con forte moto ondoso e vento. Il comandante ha tentato di portare la sua Kača sotto vento, avvisando le autorità che si trovava in grosse difficoltà, ma nelle vicinanze dell'isolotto di Glavat e dello scoglio Crna Seka un'onda molto alta ha fatto capovolgere il battello. Tutti i passeggeri sono finiti in acque, mentre probabilmente lo skipper, Vlatko Peko, 57 anni, è rimasto imprigionato nella cabina di comando, annegando. Sul posto del naufragio sono giunti ben presto i soccorritori, precisamente dell'Autorita' portuale di Ragusa (Dubrovnik), del club diving Aquatica Mljet di Meleda e di una catena alberghiera del Raguseo. I passeggeri, visibilmente sotto choc ma illesi, sono stati tutti tratti in salvo, mentre poco dopo è stato rinvenuto il corpo senza vita dell'uomo che li aveva portati in gita. Ad accorrere nel luogo dell'incidente, allertato dalla Port Authority, è stato Mario Orlandini, responsabile di Aquatica Mljet, il quale ha raccontato ai media che conosceva lo sventurato marittimo da ormai vent'anni.
«Non ho fatto fatica nel rinvenire quegli sfortunati. Quando sono saliti a bordo della mia imbarcazione hanno dichiarato che all'appello mancava lo skipper. Non molto tempo dopo ho visto galleggiare il cadavere». Glavat è un'isoletta conosciuta per il faro austroungarico costruito nel 1884 ed ha lo status di bene culturale in regime di tutela. Si trova 16 chilometri e mezzo a est di Lagosta e 14,1 chilometri a ovest di Meleda. Sulla tragedia è stata aperta un'inchiesta da parte di Capitaneria portuale di Ragusa e polizia. Disavventura a lieto fine invece sull' isola di Veglia, dove due cittadini tedeschi – il padre di 32 anni e il figlio di 9 anni – sono stati salvati da una squadra di appartenenti alla sezione fiumana del Soccorso alpino, supportati da due cani. I due tedeschi, nonostante le proibitive condizioni meteomarine, con bora e onde, era saliti sabato su un Sup a Klenovica, sulla terraferma, intenzionati a raggiungere l'isola di Veglia per fare un bagno. L'incauto genitore e suo figlio sono stati cercati per ore e ore, venendo trovati domenica pomeriggio in una zona con scogliere a strapiombo, circa 2 miglia a meridione di Verbenico. Sani e salvi, sono stati trasferiti nella dirimpettaia Novi Vinodolski.
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