Si rifiutano di pagare la cena “da Angelina” a Trieste: «Abbiamo chiamato la polizia»
I clienti hanno contestato la cena al momento di pagare il conto

Contestano la cena al momento di pagare il conto. Tanto che le titolari sono costrette a chiamare la polizia per incassare i 160 euro dovuti. Tutto risolto così? Macché, i quattro commensali si sono “vendicati” lasciando una pessima recensione su Tripadvisor. Il braccio di ferro tra le ristoratrici e i clienti risale a venerdì sera ed è avvenuto nel “Buffet da Angelina”, in via Cadorna a Trieste.
Un gruppo di quattro amici, tra i 35 e i 40 anni e dall’accento romano, si accomoda a un tavolo per assaggiare i sapori della tradizione triestina. Prima hanno fatto un giro di antipasti di pesce, poi hanno ordinato spaghetti alle vongole. Il tutto innaffiato con del vino e, per concludere, i caffè. Per un totale di circa 160, 40 a testa.
Ma quando arriva il conto si rifiutano di pagarlo lamentandosi che la pasta era poca e cucinata male e che il piatto non corrispondeva alle foto pubblicizzate in rete. Mamma e figlia, che gestiscono il locale, hanno cercato una mediazione con i clienti. «Abbiamo detto che il piatto, eventualmente, si contesta quando viene messo in tavola non al momento di pagare il conto – dice Anna Morcavallo, mamma della titolare –. Magari non gli è piaciuto ma non è vero che era fatto male o scarso nelle porzioni».
I quattro però si sono impuntati: secondo loro non era giusto pagare a fronte di una cena che si era rivelata molto al di sotto delle loro aspettative. Uno di loro si è particolarmente infervorato nel perorare la causa. Le sue proteste hanno attirato l’attenzione anche degli altri avventori, complice il fatto che il locale è molto piccolo. Dalle rimostranze si è passati alla provocazione: i clienti, decisi a non sborsare nemmeno un centesimo, hanno sfidato le titolari a chiamare la polizia. Detto fatto. «Probabilmente non se lo aspettavano – dice Anna –. Speravano che cedessimo, ma io non avevo nessuna intenzione di dargliela vinta. Se avessimo sbagliato il piatto, sarei stata io la prima a rimediare, chiedendo di rifarlo. Ma così ho avuto l’impressione che volessero una cena a sbafo».
Uno dei quattro, riferisce la donna, è uscito all’arrivo degli agenti. Gli altri tre, invece, sono rimasti lì e dopo un confronto con i poliziotti, si sono decisi a saldare il conto. Dal buffet alla rete: la disputa, che sembrava risolta al bancone del ristorantino, ha avuto in realtà uno strascico online. «Ci hanno scritto una pessima recensione, a cui abbiamo scelto di non rispondere per non alimentare polemiche – fa spallucce la ristoratrice –. In diciotto anni di attività non ci era mai successa una contestazione del genere».
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