Si parte con il Treno blu di Tito: in viaggio nella storia jugoslava
BELGRADO. Nel maggio del 1980 due lunghe ed ininterrotte ali di folla lo accompagnarono nel suo ultimo tragitto da Lubiana a Belgrado. Il treno blu trasportava la salma del maresciallo Josip Broz Tito morto il 4 maggio nella capitale della Slovenia. Da allora il lussuosissimo convoglio è rimasto su un binario morto nella stazione ferroviaria di Topčider ai piedi della collina dove si trova la Casa dei fiori che ospita le spoglie del Maresciallo, l’unico dittatore ancora compianto dai moltissimi jugonostalgici.
Tanto compianto che la sua figura è diventata un fattore di richiamo turistico per la sua villa a Bled, la sua casa natale a Kumrovec, le isole Brioni o la più triste Goli Otok tutte visitate annualmente da decine di migliaia di ospiti. E adesso c’è un’attrattiva in più. Proprio quel Treno blu che già da solo fermo in stazione costituiva un grosso polo di richiamo per i visitatori di Belgrado. Treno blu che lo scorso 29 novembre, ex festa nazionale della Jugoslavia, è partito per il suo primo viaggio con a bordo turisti. Prezzo del biglietto 130 euro per due giorni trascorsi sui vagoni di un capo di Stato tra i suoi lussi e i suoi “vizi”. Potranno essere solo visitati, invece, il “vagone sordo” dove Tito prendeva le sue decisioni più importanti e il gabinetto presidenziale dove il Maresciallo firmava i documenti di Stato.
Il primo tour è partito da Novi Sad e, passando per Belgrado, ha raggiunto Užiče, sede nella Seconda Guerra Mondiale, della prima regione liberata dall’occupatore nazifascista in Europa. A organizzarlo sono state le agenzie turistiche serbe Magelan e Serbian Adventures le quali hanno ottenuto l’affitto del treno dalle Ferrovie della Serbia che ne detengono la proprietà.
Il Treno blu è stato costruito nel 1959 ed era il mezzo di trasporto più amato dal Maresciallo. A bordo aveva ricevuto delegazioni di vari Paesi, si era recato n tutta la Jugoslavia, in Austria, Ungheria,Polonia, Francia, Romania, Bulgaria, Grecia e l’allora Unione sovietica. Complessivamente sui suoi vagoni ha percorso più di 600 mila chilometri. Tra gli ospiti più illustri delle sue lussuosissime carrozze ricordiamo La regina Elisabetta II, il principe Filippo e la principessa Anna, Indira Gandi, Leonid Brežnjev, Moamer Gheddafi, Nicolae Ceausescu, Mahatma Gandi, il re della Grecia Paolo e la regina Federica. In tutto vi salirono 60 tra capi Stato e capi di governo.
Illustri chef si occupavano del palato degli ospiti riuscendo a servire fino a 300 coperti. Il vagoni erano talmente stabili che non si rovesciava alcun bicchiere e il vino rimaneva immobile sul desco. Attualmente il Treno blu è composto dal salone presidenziale, dalla sala per le cerimonie, la sala ristorante, la cucina, il salone De Gaulle, due vagoni per l’approvvigionamento energetico del convoglio e alcuni vagoni particolari chiusi adibiti al trasporto delle automobili al seguito.
Il treno è completamente climatizzato e dotato di filodiffusione e ciascun vagone è arredato con manufatti di fine artigianato che ricorda l’art déco e i materiali usati sono stati il legno di mogano, di pesco e di noce e la seta, la lana e il velluto.
La prossima estate il tour sarà più indirizzato verso un turista internazionale. Il viaggio durerà una settimana e toccherà tutti i principali centri della Jugoslavia legati alla persona di Tito, in altre parole un vero e proprio viaggio della memoria che costerà poco più di mille euro. —
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