Si finge imprenditore, offre occupazione ma molesta una ragazza: denunciato

L’adescamento è avvenuto su Subito.it. È un quarantenne residente in regione, con precedenti: la polizia ne cela il nome

GORIZIA. Si presentava come un imprenditore di una nota ditta che opera nel settore alimentare. Dialettica molto convincente, prometteva un’occupazione ma, ben presto, si lanciava in avances sessuali, sin troppo esplicite. Uno schema, purtroppo, visto troppe volte. Ma la squadra mobile della Polizia l’ha denunciato. Mantiene stretto riserbo sulla sua identità. Si sa che ha quarant’anni, che è corregionale e che si può definire un “molestatore seriale”. Sul suo conto c’è anche un precedente, proprio a Gorizia.

A raccontare i dettagli il capo della squadra mobile Claudio Culot. Vittima una ragazza goriziana che aveva, da poco, raggiunto la maggiore età. La giovane aveva appena pubblicato sul popolare sito di annunci online “Subito.it” una richiesta di lavoro quando l’uomo, avvezzo a ricercare le potenziali vittime sul web, l’ha contattata fingendosi un imprenditore, rappresentante di un’azienda alimentare molto importante.

«La ragazza - racconta Culot - è stata brava a dialogare attraverso la chat. Nei contatti successivi, tutti intercorsi con la messaggistica WhatsApp, dopo essersi presentato con un nome di fantasia e il “solito” corredo di qualità tipiche della persona di successo, l’adescatore ha iniziato a chiederle il curriculum personale per l’assunzione in veste di segretaria della nota azienda, continuando insistentemente con una serie di domande fino ad arrivare, ben presto, a quanto da lui desiderato».

E qual era il suo obiettivo? È presto detto. Perché dal generico suo interesse per l’aspetto fisico e la bella presenza dell’interlocutrice, requisito ritenuto «indispensabile» per il lavoro da intraprendere, le domande si sono via via orientate sempre più esplicitamente sull’argomento sessuale, dapprima chiedendo fotografie di lei ritratta senza nulla addosso, poi arrivando a descrivere senza più remore la prestazione da offrirgli in contraccambio e per testare la sua affidabilità.

Praticamente, il quarantenne è uscito allo scoperto. Fondamentale, e Culot lo ripete, è stata la bravura della ragazza a conservare tutte le chat su WhatsApp che “inchiodano” il molestaore alle sue responsabilità. «La giovane - spiega il capo della squadra mobile - ha saputo affrontare la situazione con grande intelligenza e, dal momento in cui ha compreso la pericolosità del soggetto, ha prontamente segnalato il fatto in Questura».

E, a quel punto, è scattata l’operazione. Quando è giunto all’incontro tra i due, fissato in una zona centrale di Gorizia, il quarantenne è stato bloccato dagli agenti della squadra mobile che l’hanno condotto in ufficio per il foto-segnalamento e la successiva denuncia a piede libero alla locale Procura della Repubblica.

C’è anche un altro aspetto. Che può sembrare una mera curiosità ma descrive bene il molestatore. In realtà, il sedicente imprenditore di successo si è presentato all’appuntamento in abito da lavoro. Appariva come una persona poco curata nell’aspetto, a bordo di un’utilitaria in pessime condizioni. Eppure, da più di un decennio, effettua imperterrito ripetuti tentativi di approccio sessuale.

«Sono in corso accertamenti sui numerosi altri episodi che si ritiene non siano stati denunciati, forse anche per un senso di vergogna a ripetere gli argomenti emersi durante i contatti a distanza, e si invitano le eventuali vittime a segnalarli alla squadra mobile», conclude Claudio Culot. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Argomenti:molestietruffe

Riproduzione riservata © Il Piccolo