Si fanno avanti tre aziende per rilevare la Diaco spa
TRIESTE
Tre “pretendenti” stanno manifestando un certo interesse per la “Diaco spa“, l’azienda farmaceutica di cui il pm Federico Frezza ha chiesto il fallimento. Una delle tre aziende sembra disposta ad esaminare anche la possibilità di assumere la gestione dei falliti “Laboratori Diaco Biomedicali spa”.
Alcuni incontri si sono già svolti con i due commissari liquidatori nominati dal presidente del Tribunale civile Giovanni Sansone. Perché l’avvocato Enrico Bran e il ragionier Walter Persi possano completare le verifiche con chi ha manifestato il proprio interesse per la Diaco spa, serve comunque tempo. Quando non si sa. Certo è che l’avvocato Emanuele Urso, legale storico del gruppo di cui è stato leader maximo Pierpalo Cerani, ha depositato sabato nella cancelleria del Tribunale civile un’istanza in cui chiede uno slittamento in avanti dell’udienza in calendario per mercoledì.
Il 2 novembre doveva costituire una sorta di “spartiacque”: invece l’entrata in scena delle tre aziende “pretendenti” ha modificato il quadro di riferimento. Ecco perché l’avvocato Emanuele Urso si è fatto avanti e ha preso carta e penna. Scopo dichiarato della sua richiesta è quello di riunire singolarmente i “pretendenti” attorno a un tavolo con i due commissari e verificare se esistono possibilità concrete di uscire da questa impasse che dopo il crac della “Laboratori”, dove cento dipendenti hanno perso il lavoro, ha coinvolto anche la casa madre e i suoi 70 operai e impiegati.
Della richiesta di “slittamento” in avanti della data dell’udienza prevista per il 2 novembre, è stato doverosamente informato anche il pm Federico Frezza. Una risposta del presidente Giovanni Sansone è attesa per i prossimi giorni. Probabilmente mercoledì, quando avrà esaminato le relazioni che i due commssiari hanno approntanto in questo fine settimana. Va anche aggiunto che una quarta azienda farmaceutica - per il momento anch’essa senza nome e senza volto - si è fatta avanti manifestando con mille precauzioni e cautele il proprio interesse sia per la “Diaco spa” che per la “Laboratori Biomedicali Diaco”.
«Ci sono buone possibilità di trovare una soluzione» ha dichiarato l’avvocato Urso che ha affidato la propria richiesta a tre fogli dattiloscritti. Al centro delle manifestazioni di interesse dei pretendenti- forse quattro, secondo l’avvocato, non vi è solo la linea di produzione del Paracetamolo dello stabilimento di Potenza. Anche altre prodotti della “Diaco”, sembrano interessare altre aziende del settore farmaceutico.
«Le manifestazioni di interesse sono concrete e serie» ha affermato ieri in serata l’avvocato Enrico Bran che da quando è stato nominato curatore del fallimento dei “Laboratori Biomedicali Diaco spa” sta cercando di evitare il collasso del gruppo che fu di Pierpaolo Cerani. «Nei magazzini di via Flavia sono presenti parecchie scorte che in assenza di produzione a breve rischiano di esaurirsi. Come curatore perseguo l’interesse dei creditori e le sto vendendo ai tradizionali clienti. Allo stesso tempo cerco di mantenere le quote di mercato che l’azienda aveva acquisito non solo in Europa. Cerco di tenere “dentro” i clienti».
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