Si è sollevata anche piazza Goldoni
«Si è sollevata anche piazza Goldoni». La segnalazione arriva puntuale come un dispaccio di agenzia. La sollevazione delle piazze. A Trieste è diventato un fenomeno di massa. Nulla di personale contro le amministrazioni in carica anche se qualche messaggio subliminale potrebbe esserci. Magari rivolto a progettisti e costruttori che non hanno tenuto conto delle variazioni climatiche. «O del buco dell’Ozono» scherza Andrea Dapretto, assessore ai Lavori Pubblici, impegnato ieri nell’ennesimo sopralluogo alle piazze in rivolta. Piazza Goldoni ha atteso quasi dieci anni prima di dare segni di insofferenza. «Il fenomeno è lo stesso che ha riguardato nei giorni scorsi l’area davanti alla piscina Bianchi e qualche settimana prima Piazza Unità. Tra un paio di giorni sistemeremo la pavimentazione. Il costo è di qualche migliaia di euro. Lo inseriremo nel capitolo manutenzioni» spiega l’assessore.
«Si tratta della solita dilatazione di queste maledette pietre. Lo sbalzo termico di questi giorni è risultato fatale» spiega Dapretto. La pavimentazione saltata è praticamente al centro di piazza Goldoni. «La porzione sollevata sta dietro la vasca con il monumento, quello di vetro» dice l’assessore. Ovvero il totem porta cd, come è stato ribattezzato. Ha un nome, ma nessuno se lo ricorda, neppure l’assessore. «Credo sia un monumento a qualcosa, tipo i caduti di tutti i totalitarismi. Non mi ricordo bene» aggiunge Dapretto. Per qualcuno è il monumento dedicato alle vittime di tutte le guerre, per altri il monumento dedicato alle vittime dei regimi totalitari. Vittime in ogni caso. Tutti concordano sulla “grande bellezza.” Tanto che non è escluso che la piazza si sia sollevata contro il monumento e la doccia fontana quasi sempre spenta. La riqualificazione di piazza Goldoni non è stato proprio un capolavoro. Lo riconoscono tutti. «E l’unica che non mi è riuscita bene (capita anche con le ciambelle, ndr)» ammetteva a denti stretti l’ex sindaco Roberto Dipiazza addebitando al predecessore Riccardo Illy, piazza di Vittorio Veneto, l’unica che non dà per ora segni di ribellione anche se, dopo 10 anni, attende ancora che le piante rampicanti facciano un po’ d’ombra. La sollevazione di piazza Goldoni è un segnale preoccupante per il Comune costretto a rimettere mano, con costi non indifferenti, opere di recente realizzazione. Non ci sono certezze. Fino a ieri Piazza Goldino appariva stabile nella sua bruttezza. «I tecnici sono rimaste sorpresi. In piazza Goldoni non c’era mai stato finora alcun tipo di problema. Con questi sbalzi improvvisi di temperature le dilatazioni rischiano di diventare impreviste e devastanti» spiega Dapretto. L’unica speranza è legata allo spessore delle ultime pavimentazioni. «In questi ultimi anni lo spessore delle pietre è stato aumentato. Speriamo che in questo modo il fenomeno non si ripeta». Altrimenti la sollevazione delle piazze rischia di diventare davvero un problema di tenuta democratica.
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