Sì di Roma a Fedriga: tavolo sui parametri. Ma in Fvg rimane l’incubo della zona rossa

TRIESTE «I dati dei contagi di oggi (ieri, ndr) non sono buoni ovviamente, ma la bozza del nuovo report del governo dà in calo l’indice Rt e tutti gli altri parametri significativi». Il governatore Massimiliano Fedriga traccia un bilancio in chiaroscuro della situazione in Friuli Venezia Giulia: «La decisione sulle fasce si basa sul report e niente farebbe dire che andremo in zona rossa, ma previsioni non ne faccio più dopo l’ultima volta».
Il presidente attende il responso di oggi sul colore che toccherà alla regione e intanto incassa la disponibilità del governo a rivedere i 21 parametri che determinano le fasce di rischio. Nonostante la pressione delle Regioni, però, le modifiche non arriveranno prima del 3 dicembre, quando scade l’attuale Dpcm.
Ma col passare dei giorni stanno in realtà aumentando la percentuale dei tamponi positivi, il numero dei ricoveri e quello dei contagi, mentre tengono le terapie intensive, che segnano uno dei tassi di occupazione migliori d’Italia. La Regione spera sia sufficiente a evitare pessime notizie dall’aggiornamento delle aree di rischio Covid. In una settimana il Fvg è passato da zona gialla, a gialla “plus” (con l’ordinanza poi ritirata dal governatore) ad arancione. Al momento dalla capitale non arrivano segnali di passaggio a zona rossa, che significherebbe un vero e proprio lockdown di due settimane. Ma Fedriga vuole leggere nero su bianco la pronuncia dei tecnici.
Dipenderà ancora dai 21 indicatori scelti dal ministro della Salute Roberto Speranza. Se l’indice Rt cala, è un fatto che in Fvg il virus circoli a una velocità molto superiore a quella di altri territori. Andando a vedere il dato dell’ultima settimana, l’incremento dei nuovi positivi è del +20,6%: fanno peggio solo Puglia (+31,1%), Sicilia (+29,7%) e Calabria (+27,4%). E proprio ieri si è registrato forse non a caso il dato più nero dei nuovi contagi da inizio pandemia: quasi 1.200 in un solo giorno. Una conferma che il picco in Fvg è lontano, mentre in altre regioni il numero giornaliero dei nuovi positivi comincia a correre meno, con il Veneto che segna un -1,4% dei contagi e altri territori che vedono diminuzioni a doppia cifra del trend di crescita dei nuovi contagiati.
Governo e Regioni hanno intanto concordato di costituire un tavolo tecnico misto, che valuti la modifica dei 21 parametri, che i governatori ritengono troppi e incerti, ma che Speranza e il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro difendono a spada tratta. Fedriga apprezza il passo distensivo di Roma dopo giorni di polemiche sull’asse centro-periferia: «Meno parametri potrebbero fotografare al meglio la situazione. La richiesta è stata avanzata all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni, per rivedere i parametri di classificazione dei territori nel prossimo Dpcm: il supporto dei tecnici è essenziale per delineare il quadro della situazione, ma ci sia anche una presa di responsabilità politica nel compiere la scelta finale perché parliamo anche di economia e lavoro». E sull’ipotetico incarico di prossimo presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga aggiunge: «Non è all’ordine del giorno». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo