Sì bipartisan in Consiglio comunale alla delibera che cambia Porto vecchio

Passa la variante per regolamentare vendita dei magazzini e assetto della futura società di gestione. Vota contro solo il M5s
Lasorte Trieste 28/01/19 - Consiglio Comunale, Discussione sul Porto Vecchio
Lasorte Trieste 28/01/19 - Consiglio Comunale, Discussione sul Porto Vecchio

TRIESTE Un Consiglio comunale quantomai mansueto ha approvato ieri sera la delibera sulle direttive per lo sviluppo di Porto vecchio. Il testo è stato approvato con il voto unanime del centrodestra e del centrosinistra. Unica eccezione: la contrarietà del Movimento 5 Stelle, che pure dichiara di apprezzare certi aspetti del testo. Il sindaco Roberto Dipiazza considera comunque vinta la scommessa, grazie anche al tono pacato del confronto in aula: «La più bella seduta in 17 anni», ha commentato.

In effetti tutte le forze politiche hanno esposto la loro posizione sul tema senza contrasti. Anche per questo buona parte degli emendamenti al testo è stata accolta dalla giunta o approvata: il più rilevante è la modifica di Forza Italia che impone una maggioranza pubblica per la futura struttura di gestione.

La delibera, lo ricordiamo, è uno strumento base che divide il Porto vecchio per aree tematiche di sviluppo e disegna a grandi linee il sistema di viabilità e verde pubblico della zona. Vi si definisce, inoltre, come si dovrà procedere a gestire l'alienazione dei magazzini, compresa la già citata struttura di gestione (pallino del dem Francesco Russo, presente in aula).

Al palo la delibera su Porto vecchio
Silvano Trieste 22019-01-15 Sala Consiglio Comunale, audizione Mario Sommariva


L'assessore Luisa Polli ha illustrato la delibera, subito seguita dall'appello del sindaco: «Mi farebbe piacere se ci fosse un voto all'unanimità perché gli investitori sarebbero più tranquilli per i loro investimenti. Stiamo facendo qualcosa di molto, molto interessante per la città e mi auguro una discussione serena».

L'auspicio del primo cittadino si è realizzato. Dai banchi dell'opposizione pressoché tutti hanno sottolineato la necessità di riflettere sulla costituzione della struttura di gestione, come il dem Marco Toncelli, la civica Maria Teresa Bassa Poropat e il pentastellato Paolo Menis (che ne ha richiesto una natura del tutto pubblica), ma anche sui percorsi partecipativi, come la dem Fabiana Martini o l'esponente di Open Sinistra Fvg Sabrina Morena. Quest'ultima ha sottolineato anche la necessità di vigilare «sul pericolo di infiltrazioni mafiose».

Com'era prevedibile, la misura ha incontrato unanime del centrodestra, espresso da esponenti di tutti i partiti: leghisti come Everest Bertoli e Roberto Sain, dipiazzisti come Roberto Cason o Francesco Panteca, o il consigliere di Fratelli d'Italia Salvatore Porro. Forza Italia ha dato il suo sostegno attraverso l'intervento di consiglieri come Michele Babuder o Alberto Polacco, ma è anche la forza di maggioranza che ha portato il maggior numero di emendamenti. Diversi hanno riguardato la mobilità sostenibile all'interno dell'area, ma il più importante è quello sulla struttura di gestione, che dovrà avere una partecipazione pubblica al 50% più uno. Una proposta che era stata bocciata in sede circoscrizionale, ma che ora la giunta ha fatto propria. Il testo è stato subemendato dal Pd perché si privilegi la natura societaria o consortile. Sempre i dem hanno ottenuto anche il passaggio in aula di un “piano strategico” sullo sviluppo dell'area.

Il M5S ha ottenuto la priorità agli spazi tecnologici e dell'industria culturale e a una specificazione sui punti franchi. La capogruppo Elena Danielis ha argomentato così il voto contrario: «Per noi era fondamentale che la società di gestione fosse al 100% pubblica. Inoltre noi abbiamo pensato che non si prevedesse da subito la residenzialità come leva, senza negare la possibilità di collocarvela in futuro. Condividiamo invece la visione dell'area divisa per distretti».

A fine serata ha commentato il consigliere forzista Bruno Marini: «Devo dire che si è trattato di uno dei più grandi risultati politici nell'azione di Roberto Dipiazza sindaco». —




 

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