Si apre la “caccia” al direttore generale di Friulia holding

Il cda affida le selezioni a una società specializzata di Verona Peroni: «Scelta congrua per un’organizzazione complessa»
Di Marco Ballico
Lasorte Trieste 21/05/13 - Regione, Nuova Giunta Regionale, Serracchiani, Peroni
Lasorte Trieste 21/05/13 - Regione, Nuova Giunta Regionale, Serracchiani, Peroni

TRIESTE. Friulia cerca un nuovo direttore centrale. Più precisamente copre un vuoto aperto dalla fine dello scorso anno con il nuovo corso guidato dal presidente Pietro Del Fabbro. «È una scelta congrua alla complessità dell’organizzazione aziendale», rileva l’assessore regionale con delega alle partecipate Francesco Peroni. E dunque, come da delibera del consiglio di amministrazione della società regionale, la Dotto ReSearch di Verona ha avviato le selezioni.

Il dopo Zanchetta Friulia ha sempre avuto un dg distinto dal presidente, ricorda ancora Peroni. E dunque «è fisiologico» che la holding ripristini l’organigramma tradizionale a pochi mesi dal cambio della guarda che ha portato Del Fabbro a sostituire Edi Snaidero senza che però che si sia trovata un’alternativa all’uscente Gianmarco Zanchetta (150mila euro all’anno nel ruolo di direttore generale), il 64enne manager trevigiano rientrato nel settore privato prima nel gruppo Santarossa di Pordenone e ora nella multinazionale di servizi alle aziende Present.

La società di ricerca Non sarà però la giunta regionale a individuare il dopo Zanchetta. A occuparsi della caccia al dg è proprio Friulia. Il cda della holding si è affidata a Dotto ReSearch, società fondata a Pordenone, ma oggi operativa a Verona, che da oltre 25 anni si occupa di ricerca e selezione di dirigenti e quadri.

I compiti L’annuncio del posto da numero uno da poter occupare in direzione generale di Friulia è stato pubblicato recentemente sulla stampa. Vi si precisa che il nuovo dg avrà la responsabilità della gestione delle attività della finanziaria regionale e delle sue controllate. Inoltre, parteciperà alla definizione delle strategie e dovrà coordinare tutte le attività operative e progettuali finalizzate all’analisi della realtà imprenditoriale regionale nei diversi settori economici. Tra i suoi compiti anche individuare adeguate forme di intervento a sostegno delle imprese del territorio, promuovere l’innovazione, sostenere lo sviluppo, pianificare le risorse in coerenza con gli indirizzi del consiglio.

Il curriculum Il candidato dovrà avere maturato un’esperienza specifica almeno decennale in posizioni dirigenziali di società operanti nell’investment banking, nel corporate finance, nel private equity e in holding di partecipazione. Quanto al titolo di studio, si richiede una laurea in materie economico-finanziarie o giuridiche o in ingegneria e un’ottima conoscenza della lingua inglese. Tra le richieste del bando anche quella di essere persona di forte orientamento agli obiettivi, con doti di leadership e di team management.

Il piano industriale Conclusa l’era Snaidero, Friulia affida dunque a un vertice rinnovato la prosecuzione del piano industriale 2012-15 che prevede interventi per 165-200 milioni di euro, di cui una novantina stanziati direttamente dalle casse della finanziaria. Una finanziaria che, causa la svalutazione di Mediocredito Fvg, ha dovuto fare i conti con una perdita di 36 milioni (ripianata con le riserve per decisione dei soci) nell’ultimo esercizio. Per questo, e più in generale alla luce della situazione congiunturale, il cda ha avviato recentemente la rivisitazione del piano quadriennale, nella cui ottica si inserisce il programma di investimenti che punta a sostenere le imprese del Friuli Venezia Giulia che, pur avendo superato la fase più difficile della crisi, hanno difficoltà a reperire il capitale necessario per rafforzarsi dal punto di vista patrimoniale.

L’operatività Al 30 giugno dell’anno scorso la fotografia scattata sull’operatività di Friulia evidenziava la partecipazione in 78 società. Di queste, 68 sono piccole e medie imprese (che producono un fatturato di 3,3 miliardi complessivi e danno lavoro a 16mila persone). Nel dettaglio l’intervento della finanziaria si è tradotto in 9 casi nel sostegno di altrettante start-up, in 51 nell’assistenza e consulenza alle imprese finalizzata allo sviluppo e nelle restanti 18 acquisendo quote di minoranza.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo