Sì alle assunzioni di specializzandi per far fronte alla carenza di medici in Fvg

Accordo Regione-Università su partecipazione ai concorsi e accelerazione dell’immissione in ruolo

TRIESTE Rispondere alla ormai strutturale carenza di dottori che si riscontra in tutta Italia, facendo entrare in ruolo i medici specializzandi con un paio di anni di anticipo. È quanto si propone la Regione, recependo le norme nazionali che prevedono appositi accordi con le università per consentire ai medici in formazione di partecipare ai concorsi, pur senza avere ancora concluso il percorso post laurea.

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La mancanza di medici si è rivelata un problema durante l’epidemia di coronavirus, tanto da spingere il governo a considerare la laurea un titolo abilitante, senza più dunque prevedere l’esame di Stato come requisito per cominciare a esercitare il mestiere. E ora da Roma si decide di guardare ai dottori in fase di specializzazione, stabilendo per loro la possibilità di un più rapido inserimento nel mondo del lavoro, attraverso l’assunzione di chi frequenta gli ultimi anni del secondo livello della formazione.

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Per l’assessore alla Salute Riccardo Riccardi, «accelerare i percorsi di specializzazione era un preciso obiettivo programmatico, motivato dalla necessità di coprire i pensionamenti che rischiavano di mettere sotto organico le strutture. A ciò si è aggiunta la crisi pandemica, che ha reso ancora maggiore la necessità di avviare una velocizzazione dell’accesso alle selezioni concorsuali».



Dopo l’accordo stretto fra Regione e università di Trieste e Udine, gli specializzandi potranno partecipare ai concorsi e, in caso di esito positivo, ottenere un contratto a tempo determinato, che ne farà medici ospedalieri a tutti gli effetti. I professionisti entreranno in una fase di transizione, in cui lavoreranno per 32 ore a settimana, svolgendo mansioni adeguate alle proprie competenze e sempre sotto la supervisione di un medico strutturato. I giovani dottori rimarranno intanto iscritti alla scuola di specializzazione universitaria, con gli atenei che pianificheranno gli orari delle lezioni teoriche e che considereranno il lavoro pratico come parte del ciclo di studi. Una volta conclusa la specialità, il contratto verrà convertito a tempo indeterminato.

Ieri la giunta ha inoltre approvato la bozza del disegno di legge con cui l’assessore Alessia Rosolen intende aggiornare la disciplina sul lavoro in Friuli Venezia Giulia, mettendo nuovi paletti cui le aziende dovranno conformarsi per accedere ai contributi regionali per l’occupazione. Il ddl dovrà ora essere oggetto del confronto in Commissione e di una serie di audizioni, ma l’obiettivo di Rosolen è rinnovare la normativa risalente al 2005, alla luce delle novità emerse nel mercato del lavoro e a causa del coronavirus. Il testo si occuperà di digitalizzazione, smart working, formazione, ma anche di disabilità, responsabilità sociale dell’impresa e benessere dei lavoratori, attraverso una migliore conciliazione dei tempi di lavoro e di vita anche grazie a servizi innovativi che le aziende potranno mettere a disposizione per ottenere contributi pubblici regionali. —


 

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