Sì alla passeggiata con i bimbi, ma non in Fvg. Fedriga: «Valuteremo con gli esperti»

Malgrado la circolare del Viminale il divieto in regione resta valido. Il governatore lascia aperto uno spiraglio. Ma con grandissima prudenza. 
Passeggiata mamma-figlio sul molo Audace ai tempi del coronavirus (nonostante, a oggi, in Fvg sia ancora proibito). Foto Bruni
Passeggiata mamma-figlio sul molo Audace ai tempi del coronavirus (nonostante, a oggi, in Fvg sia ancora proibito). Foto Bruni

TRIESTE Un solo genitore può camminare «con i propri figli minori», «purché in prossimità della propria abitazione». E resta consentita - ma da soli e attorno a casa - anche la pratica dello jogging. Lo annuncia il Viminale. Ma è un annuncio che non allenta in alcun modo - non per ora, almeno - le misure restrittive in vigore in Friuli Venezia Giulia. La cui amministrazione tuttavia si accinge a valutare il da farsi, senza escludere un allentamento della morsa.

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Una mamma a passeggio con il bimbo


Con una circolare diramata ieri ai prefetti di tutta Italia per fornire «chiarimenti» su divieto di assembramento e spostamenti, il ministero dell’Interno ha aperto uno spiraglio nei divieti assunti durante le scorse settimane con l’obiettivo di contenere l’emergenza sanitaria da coronavirus. Una circolare evidentemente pensata anche per rispondere alle voci emerse negli ultimi giorni a sottolineare le esigenze dei più piccoli. Se il ministero dell’Interno ha allargato di un soffio le maglie della stretta - facendo attenzione a mantenere salde le redini, e precisando dunque restare intatto il divieto di svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto e «accedere ai parchi, alle ville, alle aree gioco, e ai giardini pubblici» - in regione le misure prese per contrastare il diffondersi del virus permangono intatte.

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In base all’ordinanza emessa dal presidente del Fvg Massimiliano Fedriga il 21 marzo scorso, resta così «fatto divieto di svolgere, all’aperto in luoghi pubblici, attività motorie o sportive e passeggiate, anche in forma individuale». Niente passeggiate coi bimbi né corsetta, qui.

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A spiegarne la ratio è il prefetto di Trieste e commissario di governo Valerio Valenti: quella del Viminale «è una circolare interpretativa, dal punto di vista della gerarchia delle fonti si tratta dunque di un rango secondario» rispetto a una «norma di carattere primario» quale appunto è l’ordinanza della Regione - valida fino al 3 aprile - che prevale. Del resto, ricorda Valenti, lo stesso governo in uno dei decreti dedicati alle restrizioni ha previsto la possibilità, per le amministrazioni regionali, di produrre regolamenti più stringenti. La circolare di ieri insomma «non ha valore derogatorio».

Se questa è la situazione, il governatore lascia aperto a sua volta uno spiraglio sulle decisioni da assumere nelle prossime ore. «Domani (oggi, ndr) avrò una riunione con il nostro comitato tecnico scientifico nella quale fare una valutazione» sul da farsi rispetto all’ordinanza, in vigore fino a tutto il 3 aprile. Fedriga è ben cosciente del «sacrificio che stiamo chiedendo ai cittadini», ma quel sacrificio, ribadisce, ha dato i suoi frutti: «Uno studio molto accurato redatto dal comitato tecnico scientifico sui rapporti standardizzati di incidenza e mortalità» da coronavirus «mostra che abbiamo tassi drasticamente più bassi di qualsiasi altra regione del Nord».

E dunque, è il ragionamento sotteso, occorre valutare con moltissima attenzione l’opportunità di allentare le maglie a fronte di una strategia che - anche per quanto riguarda la chiusura delle scuole, precisa Fedriga - ha funzionato. «Misure forti fino a Pasqua», dice il governatore. Ma oggi si valuterà, «per vedere se possiamo aprire a qualche piccola passeggiata all’aperto, con la mascherina». Insomma sulla base del parere degli esperti - che è quella da cui partire - potrebbe arrivare «qualche leggera apertura»: magari una passeggiata «in posti isolati, e non a contatto con terzi». Fedriga non lo dice, ma tiene ben presenti i pericoli di un’accelerazione del contagio che potrebbero giungere allentando il rigore, tantopiù con il weekend della Pasqua alle porte. Per questo, il governatore lascia aperto uno spiraglio. Ma con grandissima prudenza. —

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