Sì al forno crematorio con i capitali dei privati

Primo sì della giunta al progetto da 1,9 milioni, l’ultima parola spetta al Consiglio Il sindaco Ziberna: «Oggi l’unica scelta è Cervignano, ma ci sono troppi disagi»
Bumbaca Gorizia 16_08_2018 cimitero centrale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16_08_2018 cimitero centrale © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Gorizia avrà il suo forno crematorio. E verrà realizzato grazie ad un project financing, attraverso cioé ad un accordo fra pubblico e privato.

La giunta comunale ha licenziato una prima delibera di indirizzo che, poi, verrà esaminata (e approvata) dal Consiglio comunale. Si tratta di un progetto molto ambizioso, del costo ipotizzato di quasi 1,9 milioni (1.892.699,70 euro).

Soddisfatto il sindaco Rodolfo Ziberna. Che dichiara: «È un problema che mi sono posto fin dal mio insediamento in quanto sono sempre più numerose le persone che scelgono la cremazione. Lo farò anch’io – sottolinea il primo cittadino –. Oggi i goriziani devono attendere un sacco di tempo per portare i congiunti a Trieste con disagi e costi aggiuntivi. Vogliamo costruire un impianto crematorio a Gorizia fruendo del project financing grazie al quale si potrà superare il blocco del patto di stabilità. Vi sarà, perciò, una gara e trasparenza. Il bacino di utenza è ampio in quanto traguarda il confine italo-sloveno. Stiamo cercando di avviare procedure che rendano più agevole portare oltreconfine una salma perché attualmente l’impianto più vicino è a Lubiana, distante e costoso. Alcuni mesi fa, ho promosso un incontro con i sindaci Arcon e Turk che hanno dimostrato interesse su questo argomento. Lo scopo è quello di fornire un servizio al cittadino per diminuire disagi e spese».

A collaborare il Comune sarà la costituenda associazione temporanea di imprese formata dalle società Altair srl (capogruppo) di Bologna e da Edilver srl di Villadossola (Vb) che propone il “partenariato pubblico-privato” finalizzato alla concessione della progettazione, costruzione e gestione di una casa funeraria con annesso impianto di cremazione. Si tratta del più importante gruppo imprenditoriale operante nel settore della cremazione e con una significativa esperienza nella gestione dei cimiteri che attraverso società controllate attualmente gestisce gli impianti di Domodossola, Trecate, Acqui Terme, Olbia, Brescia, Civitavecchia, Piacenza, Parma, Modena, Rimini, Cervignano del Friuli, Cagliari e Sassari.

Oggi, tale servizio non è attivo a livello provinciale, per cui coloro che non intendono seguire le tradizionali e ordinarie procedure di seppellimento e tumulazione sono costretti a rivolgersi a strutture esistenti fuori provincia, come Cervignano del Friuli, Udine, Spinea e Gemona.

«La realizzazione di un impianto crematorio a Gorizia – si legge nella delibera – consentirebbe di contenere e ridurre i tempi di attesa per la cremazione: attualmente, per i deceduti a Gorizia le agenzie locali di onoranze funebri si avvolgono principalmente del forno crematorio di Cervignano che è il più vicino alla nostra città».

Nella delibera, in sostanza, si «prende atto» della proposta di partenariato pubblico privato per la progettazione, costruzione e gestione di una casa funeraria con annesso impianto di cremazione nel Comune di Gorizia presentata dalla costituenda Ati Altair srl e Edilver srl e depositata agli atti del settore dei Servizi tecnici per lo sviluppo del territorio. —

 

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