Sguinzaglia il pitbull contro i carabinieri, viene arrestato
Era agli arresti domiciliari, ma i carabinieri lo hanno pizzicato sotto casa mentre fumava uno spinello. E durante la perquisizione dell’Arma, nell’alloggio, ha pensato di difendersi liberando il...
Era agli arresti domiciliari, ma i carabinieri lo hanno pizzicato sotto casa mentre fumava uno spinello. E durante la perquisizione dell’Arma, nell’alloggio, ha pensato di difendersi liberando il proprio pitbull. Ancora guai per un ventunenne pluripregiudicato, originario di Palermo.
I carabinieri della Stazione di Trieste di via Hermet, nel fine settimana, hanno arrestato in flagranza S.F., queste le sue iniziali: il giovane è ritenuto responsabile di evasione e resistenza a pubblico ufficiale. «Una pattuglia – si legge in un comunicato stampa – si è recata a casa del ragazzo, sottoposto al regime degli arresti domiciliari, per un controllo di routine. Arrivati sul posto, i militari hanno lo hanno sorpreso mentre stava fumando uno spinello di marijuana all’esterno dell’abitazione. Il giovane ha poi opposto una tenace resistenza al fine di impedire che i carabinieri accedessero nell'alloggio per effettuare la perquisizione domiciliare. Per ostacolare l’operato dei militari ha anche cercato di intimorirli lasciando libero nell’appartamento il proprio cane di razza pitbull». Il giovane avrebbe dato in escandescenze. Il cane, invece, non avrebbe mostrato segni di particolare aggressività. Tutt’altro, da quanto risulta.
«Con l’aiuto di ulteriori due pattuglie arrivate in ausilio, e una buona dose di sangue freddo, - viene puntualizzato ancora nella nota – i carabinieri sono riusciti a mantenere calmo l’animale e a procedere alla perquisizione». Il cane era mansueto e, stando alle ricostruzioni, alla fine si sarebbe fatto pure accarezzare. Dai controlli successivi nelle stanze dell’appartamento dove abita il ragazzo, è però spuntato un altro piccolo quantitativo di stupefacente. S.F. è stato quindi portato in caserma e dichiarato in stato di arresto. Dopo, le formalità di rito, su disposizione dell’autorità giudiziaria, il ventunenne è stato accompagnato in carcere. È stato interrogato al gip Giorgio Nicoli, per poi ritornare ai domiciliari.
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