«Sgualdrina italiana» Il tribunale croato condanna il dirigente di Stato

Fiume: la vittima è una croata sposata al caporedattore della Voce del Popolo. Avrà un risarcimento di 3.950 euro per il mobbing subito

 

FIUME

Caso Superina, giustizia è fatta. Il Tribunale regionale di Fiume ha confermato la sentenza di primo grado del Tribunale comunale fiumano che obbliga l’Azienda elettrica croata (Hep) a risarcire la sua ex dipendente, la fiumana Hildegard Superina, 58 anni, con 30 mila kune, circa 3950 euro, perché vittima gli anni scorsi di mobbing sul posto di lavoro. Quanto deciso dal tribunale fa passare in giudicato il verdetto, dando piena soddisfazione alla Superina, nazionalità croata e moglie del connazionale e caporedattore del giornale fiumano La Voce del Popolo, Errol Superina. La donna, 34 anni di onorata carriera e responsabile all’epoca del Settore piani e analisi del Dipartimento occidentale Hep di Fiume, era stata per lungo tempo vittima di persecuzione psicologica da parte di Damir Lucic, direttore del Dipartimento. Davanti a testimoni, Lucic aveva gravemente offeso la Superina definendola «sgualdrina italiana», umiliandola in mille modi e licenziando la donna – che aveva problemi di salute – nei primi mesi del 2010 e costringendola alla pensione anticipata. La Superina si era rivolta al governo, al Sabor e alla Commissione parlamentare per i diritti umani e delle minoranze nazionali. Il suo presidente e deputato al seggio italiano al Sabor, Furio Radin, ne aveva preso le difese, presentando un’interpellanza parlamentare che aveva avuto vasta eco sui mass media croati. Contemporaneamente, anche i sindacati dell’ Hep si erano schierati compattamente dalla parte di Superina, chiedendo la rimozione di Lucic, definito dai suoi stessi colleghi un dirigente «prepotente, cattivo e arrogante».

«Sono contenta – ha commentato Superina – perché mi sono opposta al mobbing, all’atteggiamento persecutorio di Lucic. Ora egli non è più direttore del mio ex dipartimento ma svolge funzioni di consulente all’Hep, dove è ancora potente perché il direttore generale dell’ Azienda elettrica, Leo Begovic, è grande amico di suo fratello, quell’Igor Lucic, uomo di fiducia degli ex premier accadizetiani Ivo Sanader e Jadranka Kosor».

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