Sgominata la banda delle autobetoniere
RONCHIS DI LATISANA. Sette persone in carcere per furto aggravato, una denunciata, otto autobetoniere recuperate (tre erano state rubate nel luglio 2016 a Ronchis) per un valore di circa due milioni di euro e due auto sequestrate. È il bilancio dell’operazione “Actros” portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Latisana.
Sette arresti. In carcere, sulla base di ordinanze di custodia cautelare firmate dal Gip Daniele Faleschini Barnaba e richieste dal sostituto procuratore Giorgio Milillo, sono finiti 5 romeni tra cui Vlad Constantin Focsaneanu, 26 anni, residente a Latina e domiciliato a Este (Padova), rintracciato alla stazione ferroviaria di Milano; Costel Iordache, 30, formalmente residente a Civita Castellana (Roma), di fatto senza fissa dimora e bloccato dai militari al Juventus Stadium di Torino poco prima di una partita; Marian Alexandru Cucu, 26, individuato nella Capitale, dove abita; Costantin Daniel Cirligeru, 35, di Latina, sorpreso nella sua abitazione. Altri due componenti della banda – il 36enne albanese Shkelqim Kajo, residente a Bologna e il 32enne egiziano Ragab Gaber Ahmed Elgendy, di Cremona –, erano già stati arrestati nel dicembre scorso per la ricettazione di un’autobetoniera sparita da una ditta del Trevigiano. L’ultimo provvedimento cautelare è stato notificato il 26 maggio al romeno Ioan Petru Cimpan, 36 anni, residente a Latina, ma di fatto senza fissa dimora e fermato mentre si stava dirigendo a Milano, da dove sarebbe partito per raggiungere il suo Paese.
Le indagini. I dettagli dell’attività investigativa sono stati illustrati ieri dal capitano Filippo Sautto durante una conferenza stampa, al comando provinciale dell’Arma, a Udine. «Tutto è cominciato lo scorso 27 luglio – ha spiegato l’ufficiale –, giorno in cui dall’azienda “Friulana calcestruzzi” di Ronchis erano sparite tre autobetoniere». Gli investigatori si sono poi trovati di fronte, come hanno chiarito, «a un fenomeno nuovo che può provocare ingenti danni al tessuto economico locale». Senza le loro macchine le aziende colpite s’erano trovate nell’impossibilità di effettuare consegne e lavori già concordati.
La banda. Dopo mesi di indagini il modo di operare del sodalizio criminale è apparso chiaro: i malviventi prendevano in affitto capannoni da ignari proprietari e così avevano a disposizione un luogo per nascondere le autobetoniere rubate e smontarle con calma. Secondo i carabinieri, i pezzi finivano in container e venivano spediti in Egitto. I “cacciatori di betoniere” agivano con circospezione e maestria e, prima di ogni colpo, effettuavano accurati sopralluoghi.
Otto betoniere rubate. In 10 mesi di accertamenti i carabinieri di Latisana hanno ricostruito i furti di 8 betoniere (tutte ritrovate e restituite). Oltre alle tre rubate nell’azienda di Ronchis, altre due erano state prese a Scorzè (Venezia) il 20 ottobre 2016 alla ditta Macbeton srl, una a Susegana (Treviso) il 12 dicembre sempre dello scorso anno alla Nord Est Logistica. In quella circostanza i militari hanno ritrovato l’autobetoniera in un edificio dismesso alla periferia di Bologna. Altre due autobetoniere erano state sottratte il 10 febbraio scorso a Montespertoli (Firenze) ai danni della Valdipesa calcestruzzi. Nella circostanza, gli investigatori – sempre in collaborazione con i colleghi del posto – hanno recuperato i mezzi in un capannone di Fiumicino e hanno denunciato un egiziano di 44 anni. La banda è poi ritenuta responsabile di tre tentativi di furto messi in atto il 16 novembre dell’anno scorso a Peschiera Borromeo (Milano) alla Lombarda calcestruzzi; il 29 novembre a Dalmine (Bergamo) alla Holcim aggregati calcestruzzi e il 9 dicembre a Ferrara alla Beton Veneta. Sequestrate anche due auto (una Lancia Delta e una Fiat Croma), nonché contanti per circa 7.500 euro, telefonini e arnesi.
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