Sgomberato il Silos: identificati 35 richiedenti asilo

TRIESTE E' partito nella mattinata di oggi, martedì 8 novembre, l'ennesimo sgombero del Silos, la struttura abbandonata che da qualche tempo è tornata ad essere abitata da alcune decine di profughi, che bivaccavano in capanne di fortuna, come già avvenuto un anno fa.

Ad annunciare lo sgombero avvenuto è stato il vicesindaco Pierpaolo Roberti con un post su Facebook, nel quale punta il dito contro Ics e Caritas, precisando che, al termine dell'operazione della Polizia locale, sono stati identificati 35 richiedenti asilo.
Queste le parole del vicesindaco: "Stamattina, in accordo con la proprietà, abbiamo sgomberato il Silos. Voglio ringraziare gli agenti della Polizia Locale, come sempre pronti a svolgere il proprio servizio con efficienza e determinazione. 35 richiedenti asilo, tutti assistiti da Ics e Caritas, ma lasciati a marcire in un edificio pericoloso e malsano. Identificati, denunciati e allontanati. Quello non è un posto dove dormire, questa non è accoglienza. Far arrivare le persone a Trieste per poi dimenticarsene in un rudere pericolante non è carità cristiana, è l'ingordigia di un business che si alimenta con l'immigrazione incontrollata, dove ogni uomo vale un po' di euro. Dove quell'uomo dorma non importa a nessuno. Noi non vogliamo essere complici: ora ci pensi chi di dovere a capire che quella non è una situazione accettabile, che a Trieste non c'è più posto per nessuno e li trasferisca dove meglio crede. Meglio a casa loro".
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