Sgarbi insulta i triestini. E i social si scatenano VIDEO

TRIESTE Sembrava una rimpatriata tra amici, tra pacche sulle spalle, battute grevi e qualche rutto. Un simpatico incontro tra Pierini, mancava solo Alvaro Vitali. È diventato uno dei video più visti su facebook, che a ieri sera aveva totalizzato oltre 88mila visualizzazioni (senza contare altre migliaia di condivisioni) solo per il post girato in rete dal sindaco Cosolini che documentava l’happening di sabato pomeriggio del centrodestra. Che nel gazebo di piazza della Borsa aveva stipato, oltre al candidato sindaco Roberto Dipiazza, il leader leghista Matteo Salvini e, soprattutto, il polemista a tutto tondo Vittorio Sgarbi, esibitosi in un one-man show da fare invidia a Maurizio Costanzo.
I post in breve sono diventati una marea digitale. Un fiume in piena. Virali, per usare il termine tecnico che si abbina a una sensazionale esplosione di commenti. Non solo sulle sparate dal palco, ma soprattutto sul contesto, diciamo così, in cui queste si sono sviluppate. Scrive ad esempio Adriana: «C’è una risata femminile accompagnata da una voce da megera che fa accapponare la pelle....il massimo del bon ton...sono persone così che si beano ad ascoltare una persona volgare incivile ed inutile come quella capra che parla...». Incalza Angelo, pugliese: «Vengo da una città che ha alle spalle 30 anni di Lega e mi ricordo i cartelli “più alberi meno terroni”... Nella mia Trieste di notte ci si vede in viso, si parlano lingue diverse e si odorano sentori di viaggi. Una città che merita di più...».
E ancora: «Mi hanno fatto male le risate sguaiate di quelle dame - annota Nives - .....ma è questa la mia gente? Nooooo..nooo...vi prego...nooo!!!». «Si può solo dire (riferito a Sgarbi, ndr) che porta bene il suo nome», sottolinea invece Gabriella. Federico, dal cognome chiaramente spagnolo, lascia un commento assolutamente comprensibile: «Ignorante de la vida». Annamaria ha visto invece sul palco «uno pseudo intellettuale convinto di essere sempre nel giusto, con accanto quel populista che sorride sulle sue menzogne e volgarità».
Commenti a un solo senso? Ci mancherebbe. Così Giovanni si sente in dovere di precisare che «per chi non lo avesse capito o non voleva capirlo Sgarbi faceva battute e scherzava con Dipiazza, basta vedere suoi filmati che girano in cui spiega tutto...(?, ndr)». E Edi addirittura raddoppia i suoi commenti contro Cosolini spiegando che «Era meglio che non pubblicavi....dovresti guardare ciò che non hai fatto...e farti un esame di coscienza..!!!». Giacomo invece traccia un parallelo con la strage di Orlando e attacca «l’omofobia degli onesti, quella di chi ride dei “culattoni” in campagna elettorale». La prende alla larga, Elisabetta, per manifestare il suo disagio: «In ogni caso non è che mostrando e sottolineando le tipiche caratteristiche antropologiche ben note dei rappresentanti ed elettori dello schieramento opposto automaticamente si convincono gli astenuti o soprattutto gli ex vostri elettori di sinistra a votare chi non ha saputo o voluto confrontarsi realmente con i cittadini».
E, infine, tra tanti, c’è anche uno fulminato sulla via del gazebo. Scrive Giuseppe: «Voterò Cosolini, pur non avendo mai votato Pd e pur condividendo poco o nulla di quel partito. Meglio però un consiglio comunale come quello attuale che un’improbabile amministrazione piena di leghisti, post-fascisti, sentinelle in piedi e razzisti».
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