Sgarbi: «Arte all’hangar 26 De Anna non ci riuscirà»
Il critico contro l’assessore regionale: «Non sarà in grado di realizzare il piano» “Biennale diffusa” in Porto Vecchio: «Idea estemporanea? L’improvvisato è lui»
TRIESTE. Vittorio Sgarbi tuona. E i suoi strali finiscono, di nuovo, per convergere sull’assessore regionale alla Cultura Elio De Anna. Non una prima assoluta, ma un roboante bis di quanto accaduto neanche un mese e mezzo fa. Diverse le cause scatenanti, identici i protagonisti.
Il famoso critico d’arte e responsabile del progetto della “Biennale diffusa” che coinvolgerà pure Trieste, nello specifico il Magazzino 26 all’interno del Porto vecchio, è anche questa volta un tornado: «De Anna andrebbe preso a calci nel sedere. Improvvisato è lui». Al progetto della costola triestina e a quelli delle altre iniziative della Biennale allargata in occasione del 150° dell’Unità d’Italia, afferma ancora Sgarbi, «abbiamo iniziato a lavorare un anno e mezzo fa. Per discuterne sono stati convocati tutti gli assessori regionali alla Cultura a Roma, al ministero. Lui non c’era. Si è iniziato a progettare prima che De Anna fosse nominato alla Cultura».
Se già il deciso «no» dell’assessore regionale alla richiesta dell’organizzazione di poter avere un finanziamento da parte della Regione a supporto della manifestazione attraverso un’iniezione da 50mila euro, aveva fatto sbottare Sgarbi alla fine dell’aprile scorso, a scatenarne l’ira ieri è stata la frase pronunciata da De Anna pochi giorni fa in riferimento alla “Biennale diffusa”: «Idea estemporanea, nata al caffé, si apre una mostra al Magazzino 26 che poi torna a chiudersi e non rimane niente», aveva detto l’assessore. Considerazioni che hanno fatto sobbalzare Sgarbi, andato su tutte le furie. Ieri sera impegnato a Urbino per l’inaugurazione di una mostra, il critico si è scagliato senza mezze misure contro De Anna. «Abbiamo preparato tutto con un certo metodo con le varie Regioni. Si tratta di un mosaico - prosegue Sgarbi -. A Trieste, la collocazione in Porto Vecchio è stata una conquista, che ho ottenuto io. De Anna chiami Caligiuri (l’assessore della Regione Calabria che è coordinatore della Commissione Cultura delle Regioni, ndr), che gli dirà quando abbiamo cominciato».
La temperatura sale ancora e Sgarbi - con toni particolarmente “coloriti” - riparte all’attacco ritornando sull’episodio dei 50mila euro negati dalla Regione, cosa che l’aveva infastidito non poco: «Oltre a non mettere i soldi, ora anche questo... Ma la Regione non mi interessa più. Stasera chiamo Tondo, anzi...». Una frazione di secondo per stabilire che forse la soluzione migliore è quella di rivolgersi al punto più alto nella gerarchia di partito: «...vado da Berlusconi - osserva Sgarbi - e gli dico che per rimettere a posto il Pdl deve cacciare queste persone ignoranti come De Anna. Per colpa loro il partito perde».
Nell’invettiva sgarbiana non manca poi una netta presa di posizione sull’idea lanciata proprio da De Anna di fare del Magazzino 26 in Porto vecchio un centro di arte moderna e contemporanea, punto di riferimento per il Friuli Venezia Giulia ma anche per le vicine Slovenia e Croazia: «Non sarà in grado di realizzarla», è perentorio Sgarbi. Se mai l’idea dovesse però alla fine trovare concretezza, per il critico sarebbe in ogni caso «una conseguenza della mia prima azione (quella legata alla “Biennale diffusa, ndr). E devo pure sgolarmi per questo qua...». Cioè per l’assessore De Anna.
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