Sfratti in aumento del 13% Trieste “maglia nera”
TRIESTE. «La casa è una macchina per abitare», scriveva il grande architetto Le Corbusier. Ma meglio sarebbe evitare di finire per abitare in macchina. È un problema che un numero crescente di persone è costretto a porsi. È l’allarme lanciato dall’Unione inquilini del Friuli Venezia Giulia in seguito alla pubblicazione dei dati complessivi sugli sfratti del 2013 da parte del ministero dell’Interno. L’Ui non esita a definire «un bollettino di guerra» il rapporto che «segna un netto peggioramento sia a livello nazionale sia a livello locale». In Italia per la prima volta viene superata la soglia delle 70mila sentenze emesse. Ma anche il Friuli Venezia Giulia non se la passa molto bene: sul territorio regionale l’anno scorso ci sono stati 1245 provvedimenti di sfratto emessi, il 13,18% in più rispetto al 2012. Le richieste di esecuzione sono state 2mila 293 (più 12,02%) e gli sfratti eseguiti sono stati 755 (più 10,87%).
Trieste maglia nera La situazione più grave è quella di Trieste, cui l’Unione inquilini affibbia la «maglia nera» regionale: con un territorio provinciale ristretto ma denso dal punto di vista abitativo, la provincia del capoluogo ha registrato 525 provvedimenti di sfratto emessi (con un vertiginoso aumento del 28,36% rispetto all’anno precedente), 937 richieste di esecuzione (più 22,01%) e 236 sfratti eseguiti (in aumento del 13,46%). Sul totale dei provvedimenti sono 519 quelli verificatisi a Trieste città, dei quali 458 sono registrati alla voce causale «morosità o altra causa» nel rapporto del ministero.
Allarme Gorizia Il secondo posto resta nel Litorale, con la provincia di Gorizia: sulle rive dell’Isonzo sono 144 i provvedimenti di sfratto emessi nel 2013 (con un più 18,03%), 223 richieste di esecuzione (in aumento del 22,53%), e 69 gli sfratti eseguiti (più 7,81%).
Luci e ombre friulane L’Unione degli inquilini definisce «sicuramente preoccupante» la situazione della città friulana con 317 provvedimenti di sfratto emessi (più 4,28%), 491 richieste di esecuzione (aumento del 19,76%) e 344 sfratti emessi (più 19,44%). La quarta provincia parrebbe cavarsela meglio delle altre, raggiungendo un «lieve arretramento» rispetto all’anno precedente con 259 provvedimenti di sfratto emessi (meno 2,26% rispetto all’anno precedente), 642 richieste di esecuzione (meno 6,55%) e 106 sfratti portati a compimento (con un significativo calo del 12,40%). Ma l’Unione degli inquilini ricorda che «la città del Noncello aveva raggiunto il picco nell’anno precedente con un 31,36 % nelle richieste di esecuzione».
La situazione italiana L’Unione degli inquilini spiega che a livello nazionale, negli ultimi 3 anni, le sentenze di sfratto in Italia sono state circa 205mila, mentre nei tre anni precedenti (dal 2008 al 2010) furono circa 157mila: gli sfratti nel triennio sono cresciuti in totale di circa 50mila sentenze. Prendendo come base gli sfratti emessi nel 2003 (10 anni prima) si registra nel 2013 il doppio del totale degli sfratti emessi e il triplo per la causale della morosità. Il Friuli Venezia Giulia vede avanti a sé in questa classifica in negativo poche regioni: il Trentino Alto Adige con un aumento di oltre il 35% rispetto all’anno precedente, l’Abruzzo con quasi il 30%, la Campania con oltre il 18%, il Veneto con oltre il 14%.
La protesta A questo proposito il segretario nazionale dell’Unione Inquilini Walter De Cesaris ha dichiarato: «In questa situazione disastrata, risulta politicamente criminale che ancora non sia pubblicato il decreto che deve rendere operativo il fondo sociale per la morosità incolpevole, istituito da una Legge approvata da oltre 8 mesi».
Le proposte Secondo l’Unione inquilini il primo passo per dare una risposta al problema è provvedere allo sblocco all’accesso alle case popolari per centinaia di migliaia di aventi diritto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo