Sfida di Gherghetta: ecco la lista anti-Pd

MONFALCONE Simbolo e nome sono varati. Si chiama “La nostra città” la lista che scenderà in campo a sostegno del sindaco Silvia Altran. Enrico Gherghetta, nelle more della sospensione dal Pd, tira avanti per la sua strada. Barra dritta a “dare battaglia” con un progetto politico strutturato e che «avrà vita e spessore a prescindere dall’esito elettorale». Tutto nel solco di una condizione sine qua non: Altran dovrà dare una svolta radicale. La sua amministrazione «ha fatto molte cose positive, ma anche molti errori».
Gherghetta, al bar “Al Falco” in centro, è stato inequivocabile: «Altran deve cambiare. A iniziare dalla giunta e dal protagonismo che bisogna affidare ai cittadini. Un cambiamento che dovrà essere visibile. Diamo fiducia alla Altran per essere la traghettatrice di questa rivoluzione. E lo dovrà dimostrare».
Gherghetta assieme ai suoi nove promotori della lista si pongono quali “operai” al servizio della comunità. Nessuno dei dieci “saggi” fondatori pretende alcunchè. Basta con i “do ut des” tanto cari al vecchio “modus operandi”. «Siamo dieci volontari che abbiamo già dato. Abbiamo fatto il nostro a Monfalcone», ha chiarito Gherghetta. Niente candidature. Niente “partite parallele” di poltrone. Nessun incarico in cambio. «I termini e le regole si ribaltano - ha sottolineato Gherghetta -. E l’esempio deve partire da noi». Largo ai cittadini che si potranno candidare via mail, nel bando-concorso già avviato. Largo ai giovani, a chi si sente abbandonato, a chi si sente l’ultimo. Agli scontenti della politica. Quello presentato ieri è un «gruppo di amici pronti a fare l’esclusivo bene della città, democratica e civile». Si deve chiudere entro il 15 settembre. «Non vogliamo finire nelle mani di affaristi, gente che ha pensato a fare i fatti suoi, o di quelli che pensano solo di alimentare malessere per un pugno di voti», ha alluso Gherghetta. Tutti volontari tranne uno. Patrizia Clarig, insegnante e libera professionista, è già cooptata di fatto. Candidata nella lista. Intanto. Ma il proposito dichiarato è quello di proporla per la carica di vice sindaco. La figura che affiancherà la Altran vuole comunque essere “appannaggio” della lista. Che punta in alto. Gherghetta, infatti, lo ha detto chiaramente: «La nostra ambizione è quella di diventare il primo partito in città. Per dare una vera svolta alla politica e ai suoi meccanismi».
Idee, obiettivi e premesse suonano da “scossone sismico”. Almeno a vederla dalla prospettiva del Pd, che Ghergetta lo ha sospeso dopo l’«esperienza gradese». Ma lui tira avanti: «Sono sospeso per tre mesi, poi si vedrà». E aggiunge: «Il Pd dovrebbe essere un sogno di tutti, è invece diventato un luogo per pochi. Serve pluralità, ognuno deve poter esprimersi». E ancora, tanto per non essere ipocriti: «Il Pd - ha argomentato Gherghetta, presenti anche gli espulsi Dem gradesi Elisabetta Medeot e Giorgio Marin - deve rottamare il proprio metodo organizzativo, non certo distruggere le persone. Quel metodo non può più funzionare perché non permette a ciascuno di essere protagonista». L’ha definita una «linea ossessiva figlia di altri tempi».
Gherghetta si è fatto più esplicito a chiedergli se con il Pd non si possa rischiare una pericolosa “guerra” intestina di coalizione: «Noi siamo noi e costruiamo questo progetto. Siamo concorrenti con tutti, non solo con il Pd». Gherghetta ieri ha spiegato: «Faremo una lista pubblica e proporremo il vicesindaco». Proposta che passerà al vaglio degli stessi futuri candidati. Tutto da presentare ai partner del centrosinistra. Trasparenza e dialogo diretto con i cittadini. «Ci mettiamo la faccia gratis - ha evidenziato Gherghetta - Nessun secondo fine, nessun interesse recondito». E l’ha scandito rispetto alle voci che lo darebbero “in corsa” per la presidenza del Consorzio industriale: «Me ne hanno dette di tutto. Nel dicembre 2016 tornerò a lavorare all’Enel. Nessun incarico, non mi interessa nulla. Potrei stare a casa e chiamarmi fuori da quella che sarà una difficile impresa. Ma non possiamo permettere che la nostra città vada a remengo, in mano ad altri. È nostro dovere». Nessun tornaconto: «È questo il più grande regalo che questo gruppo vuole fare a Monfalcone a cui abbiamo dato tanto e che ci ha dato tanto». Alla Altran si chiede un cambio visibile. A partire dalla giunta, «segno che così non si può andare avanti». “La nostra città” è «una lista di centrosinistra che vuole mettere insieme una visione molto ampia, dalla tradizione democratica e social-comunista a tutto ciò che è nuovo».
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