Settore pubblico, su i dipendenti. A Trieste i salari più alti del Fvg

In aumento gli addetti di Scuola, Sanità e Forze armate. Impennata del tempo determinato: +33% in cinque anni
Lasorte Trieste 08/01/17 - Piazza Unità, Municipio
Lasorte Trieste 08/01/17 - Piazza Unità, Municipio

TRIESTE Il lavoro pubblico in regione ha visto aumentare di 2.375 unità i dipendenti in cinque anni: un +2,7%, che nel 2019 ha portato a registrare un totale di 89.000 dipendenti pubblici. Dipendenti che rispetto al 2018 erano calati di 717 unità (-0,8%); e per oltre la metà erano impiegati in Scuola e Servizio sanitario. È questa la fotografia che emerge dal report elaborato dal ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, su dati Inps sul lavoro pubblico. L’aumento generale dei numeri è frutto di situazioni in realtà diversificate. Negli ultimi anni risultano in netto calo - con un -9,8% fra 2014 e 2019 - i dipendenti delle amministrazioni centrali (Magistratura, Autorità Indipendenti, Agenzie fiscali, Ministeri, Presidenza del Consiglio, Carriera diplomatica e prefettizia) e locali (Regioni, Province, Comuni, Aziende autonome e autonomie locali), con un -7,2%; stabile il personale che afferisce a Università e enti di ricerca. I dipendenti della Sanità sono aumentati di oltre 850 tra 2014 e 2018, calando invece di 363 unità nel 2019 per un totale di +2,4% nel periodo.



Crescono anche gli occupati nella Scuola (+10,3%) e nel comparto Forze armate, Corpi di polizia e Vigili del fuoco (+7,8%). Sono dati - avverte Russo - che possono riflettere variazioni occupazionali ma anche ricollocazioni di lavoratori. Nel periodo 2014-2019 i numeri sono comunque calati nella sola provincia di Trieste (-4,2%), soprattutto per effetto di contratti relativi a Forze armate e amministrazioni locali; segno più invece nel resto del Fvg.


Fvg ai primi posti in Italia


La nostra regione è al quarto posto in Italia per numero di dipendenti pubblici in rapporto alla popolazione. Al primo posto c’è la Valle d’Aosta con quasi 10 dipendenti pubblici ogni 100 residenti, seguita da Trentino Alto Adige (9,8), Lazio (8,1), Fvg (7,3) e Sardegna (7,1).


Il rapporto dipendenti pubblici-popolazione risulta più alto nelle regioni a statuto speciale (fa eccezione il Lazio, sede di numerosi uffici pubblici), mentre la sola Sicilia è in linea con la media nazionale (6,0). Tre province del Friuli Venezia Giulia si collocano inoltre nei primi 15 posti: Trieste è terza dopo Bolzano e Aosta con 9,5 dipendenti pubblici ogni 100 residenti, Udine dodicesima (con 7,1) e Gorizia quindicesima (7,0). Pordenone presenta un quoziente meno elevato (6,3), ma di poco superiore alla media italiana.

A Trieste le retribuzioni più elevate

La retribuzione media dei dipendenti pubblici, in termini di imponibile previdenziale annuo, nel 2019 in regione è stata di 32.855 euro, anche se le differenze sono notevoli: si passa da una media di 45.200 euro annui registrata in Università ed enti di ricerca, ai 23.632 della Scuola, dove la componente dei precari incide notevolmente.

I divari si attutiscono se si esaminano soltanto i lavoratori a tempo indeterminato e pieno, ma restano comunque marcati (49.739 euro contro 29.298). Sempre considerando i soli tempi indeterminati full time, le donne guadagnano in media circa il 19% in meno rispetto agli uomini: è nella Sanità il divario più ampio, ch sfiora il 23% in meno.

In provincia di Trieste si registrano poi le retribuzioni medie più elevate: 34.276 euro nel 2019, ossia 1.421 euro in più rispetto alla media regionale. A livello nazionale la provincia giuliana è sesta dopo La Spezia (37.083 euro di media), Roma (36.369), Taranto (34.810), L’Aquila (34.747) e Bolzano (34.314).

Il lavoro a termine

Numeri alla mano, Russo fa notare come la crescita del lavoro a termine non ha riguardato evidentemente negli anni il solo settore privato. I lavoratori a tempo determinato nel settore pubblico regionale sono infatti cresciuti di circa 2.500 unità nel quinquennio (+33,1%, contro un +17,7% registrato a livello nazionale), mentre quelli a tempo indeterminato sono rimasti sostanzialmente stabili (-0,2%). La Scuola è il comparto che presenta l’incidenza maggiore dell’occupazione a tempo determinato, con oltre un quarto dei dipendenti (27,4%). Dai dati arriva poi la conferma che nel pubblico prevale l’occupazione femminile (58,4% del totale), soprattutto nella Scuola (79,4%) e Sanità (74,7%). All’opposto, nel gruppo Forze armate - Corpi di Pplizia - Vigili del fuoco le donne sono appena l’8,6% mentre l’organico è il più giovane: solo il 9,9% dei lavoratori ha più di 55 anni, contro una media generale del 31,9%. Nel periodo considerato è infine aumentata l’occupazione a tempo pieno (+5.351 unità, pari a +7%) ed è calato il part-time (-2.976 unità, pari a -28,3%). —

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