Settebello alabardato ai Giochi di diritto

Team di studenti universitari si prepara per una delle simulazioni processuali più ambite al mondo
Di Giulia Basso

Le chiamano “Olimpiadi dei futuri avvocati”, perché ogni anno riuniscono a Vienna, per una sfida a colpi di diritto commerciale internazionale, squadre di studenti di giurisprudenza provenienti da tutto il globo. Ma il nome ufficiale è “Willem C. Vis Moot Court” e si tratta di una tra le più importanti competizioni di simulazione processuale del mondo, che anche quest’anno richiamerà nella capitale austriaca, dal 17 al 24 marzo, oltre 300 squadre provenienti da 70 paesi.

Per la prima volta nella storia della competizione, giunta ormai alla sua 23.ma edizione, quest’anno tra i pochissimi team italiani in gara ci sarà anche una squadra composta da sette studenti dell’Università di Trieste. Sarà un “settebello” di futuri avvocati composto da Giuseppe Bovenzi, Marco Martino, Luca Meneghini, Annalisa Zorzut, Elisa Tomasi, Jonathan Pardo e Giacomo Marzolini. Ragazzi che si distinguono per curriculum, esperienze internazionali e spirito d’iniziativa.

«L'idea di partecipare - racconta Marzolini, che allo studio all'Università affianca un corso di cinese, perché grazie a una borsa di mobilità si recherà presso la University of Macau per scrivere la propria tesi di laurea - l’ha avuta un mio coetaneo, Jonathan Pardo, che quest’estate ne ha sentito parlare alla Law School che ha frequentato in Francia. Così abbiamo cercato di mettere assieme un team che fosse il più possibile competitivo, avvalendoci pure dell’esperienza di Elisa Tomasi, che l’anno scorso, durante un periodo di studio all’Helsinki University, aveva partecipato a questa gara». Gli studenti hanno subito trovato un sostegno nei professori Mauro Bussani e Marta Infantino, della cattedra di Diritto privato comparato, e degli sponsor per far fronte alle spese (Studio legale Borgna, Studio legale Tudor-Nicolaou-Nodale e Camera di commercio di Trieste e Studio legale Ponti di Udine, oltre all’Università stessa che ha pagato l’iscrizione al concorso). Così riusciranno a portare a termine la loro avventura e il loro viaggio in Europa a più tappe, che li sta portando, per le fasi preparatorie alla sfida finale, fra l’Università di Belgrado e gli studi legali parigini della prestigiosa Norton Rose Fulbright.

«La competizione rigorosamente in inglese - spiega Marzolini - si divide in due fasi, una scritta ed una orale. Quest’anno simuleremo un giudizio arbitrale tra due società, un produttore di vino ed un’azienda di distribuzione di vini, che litigano fra loro in una causa internazionale per un contratto di vendita fra loro siglato ed inadempiuto». Una simulazione, insomma, molto vicina alla realtà, che potrebbe interessare una qualsiasi azienda del territorio che venda vini sul mercato mondiale. Il team di avvocati in erba dovrà rappresentare entrambi: nei mesi scorsi ha già inviato le due memorie difensive e si è esercitato in una simulazione in videoconferenza con i propri omologhi cinesi della Beijing Normal University, che poi reincontrerà a Vienna per la sfida finale. Ma prima dovrà battere i team del proprio girone: University of Amsterdam, Singapore Management University, Hamline University (Saint Paul, Minnesota), Mgimo Moscow.

La sfida sarà ardua, ma i ragazzi già guardano più avanti: perché non si tratti di un’esperienza “una tantum” hanno fondato un’associazione di promozione sociale, che si occuperà di raccogliere i fondi per far partecipare alle prossime competizioni targate “Willem C. Vis” altri futuri avvocati dell’ateneo giuliano. Perché la competizione, che tra studenti, professori, partners di studi legali e membri di istituzioni internazionali, riunisce annualmente più di quattromila persone da tutto il mondo, offre un ottimo trampolino di lancio per carriere in studi legali e altre istituzioni ed organizzazioni internazionali.

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