Sette aree cittadine ridisegnate dagli studenti di Architettura

Presentate le ipotesi progettuali di Outcomes che riguardano stazione dei tram, Casa rossa, azienda fiere, ex Civile e le vie San Gabriele, Trieste e Terza Armata
Bumbaca Gorizia 04.10.2019 presentazione progetto università su Casa Rossa con prof Fraziano © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 04.10.2019 presentazione progetto università su Casa Rossa con prof Fraziano © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Emanuela Masseria

Avveniristiche passerelle, spa, vigneti, parchi, nuovi assetti viari e molto altro caratterizzano l’insieme dei lavori didattici e di ricerca del progetto Outcomes, curato dal Laboratorio di progettazione integrata dell’Architettura e del Costruito, nell’ambito di una collaborazione tra il corso di laurea magistrale di Architettura e il Comune. Si tratta di sette proposte, centrate su altrettante aree strategiche di Gorizia, ideate da piccoli gruppi di studenti di Architettura che sono state presentate in Comune. Hanno partecipato i coordinatori del progetto, Giovanni Fraziano, Thomas Bisiani e Adriano Venudo, gli studenti stessi, vari rappresentanti del Comune e dell’Università di Lubiana. Chiaramente si tratta, al momento, solo di ipotesi però tutti hanno espresso pareri lusinghieri su quanto è stato presentato. I progetti saranno ora valutati da alcuni rappresentanti del Comune il prossimo 13 luglio.

L’assessore all’Università Chiara Gatta ha già espresso soddisfazione per queste rivisitazioni di vari spazi della città. L’architetto Luigi Di Dato ha parlato dei frutti del laboratorio come di «un tentativo per tornare ad un passato in cui si progettava il futuro, come fecero Lasciac e Fabiani». Venendo ai progetti, il primo riguarda l’ex rimessa dei tram (a cura di Mascia Collenz, Serena Di Ferro e Luca Lauricella) che diventerebbe un elemento importante di collegamento con la stazione e corso Italia, con spazi per pendolari e mezzi ben distinti, un piazzale pedonale in stazione, vari parcheggi, una rampa pedonale dai binari al parcheggio dell’ospedale e ancora infopoint, un bar, aree verdi, uno spazio per il coworking e uno per la consegna-pacchi.

Il secondo tra i progetti presentati riguarda via San Gabriele, dove figurerebbero un torrente riportato di nuovo alla luce, collegamenti con la Castagnevizza, una nuova ciclabile. Nelle idee di Giacomo De Conz, Nicolas Pigaz e Tommaso Lippiello anche un recupero di villa Frommer. Qualcosa di stravolgente toccherebbe invece alla Casa Rossa e dintorni. Si è parlato di vigneti con muri a secco e dell’attuale mercato che troverebbe spazio in un edificio dove si potrebbero ospitare spettacoli e concerti. Si arriva quindi a via Trieste. Nel progetto curato da Liliana D’onofrio, Peter Ridolfi e Giulia Zei si immagina un boulevard alberato a senso unico completamente riqualificato, dove tra le rientranze figurerebbero piazze e passerelle. Via Terza armata, nella visione di Giada Tomasin, Laura Brun e Federico Zotti vedrebbe valorizzati, invece, gli spazi verdi verso la Slovenia, con passerelle sopraelevate.

«L’asse viario disastrato» della via sarebbe costellato da enormi totem. Il sesto progetto, di Debora Buccino, Laura Requena e Andrea Romanzin, porterebbe, nei dintorni della Fiera, alla realizzazione di un centro sportivo indoor a sostegno del Fabretto e a un’area riqualificata con un parco pubblico e passaggi sopraelevati fino all’Isonzo. Grandioso poi il prospetto per l’area dell’ex ospedale civile di Giovanni Bearzotti, Alex Ferletti e Davide Cepach. Diventerebbe una sorta di oasi del benessere con una spa nel sedime del sanatorio civile e un centro esposizioni sul tema dell’acqua. Verrebbero riutilizzate delle gallerie dell’ex ospedale, creato un lago centrale (perché l’area era solita allagarsi, dato che a fianco c’è la Vrtojbica), una selva di Ginkgo biloba e spazi per le meditazioni individuali. —

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