Sesana e Caporetto tornano italiane. Gaffe di Trenitalia

Comuni sloveni inseriti nel territorio regionale sul sito web Il Pd interpella tre ministri sull’errore macroscopico
Di Roberto Urizio

TRIESTE. Lo aveva già fatto addirittura il Ministero dell'Istruzione, ora è il turno di Trenitalia. Caporetto, Aidussina, Divaccia e altre località oggi situate in Slovenia, tornano italiane secondo il sito della società che gestisce il servizio ferroviario. Chi vuole usufruire servizio “CartaFreccia” lo può fare attraverso il sito di Trenitalia dove c'è un'apposita sezione per iscriversi on-line. Ebbene, una volta entrato nella pagina dedicata a “CartaFreccia”, l'utente deve inserire nome, cognome, provincia e Comune di nascita prima e di residenza poi.

Il cliente triestino avrà pensato ad un suo errore quando, nel cercare tra i Comuni della sua provincia, invece del “misero” elenco delle sei località che compongono il territorio giuliano, si è trovato di fronte a una lunghissima lista dove c'è un po' di tutto e lo stesso può dirsi per gli utenti isontini. A Trieste risultano Albaro Vescovà (nome di Skofije fino al 1954), Capriva del Carso (Comune soppresso nel 1928), Divaccia San Canziano, Sesana ma anche luoghi come Fogliano di Monfalcone (dicitura che non esiste più dal 1939) o località che Comuni non sono come, ad esempio, Malchina. Gorizia invece si ritrova nel proprio territorio Aidussina, Battaglia della Bainsizza, Caporetto, tanto per citare alcuni luoghi che stanno, e già da qualche tempo, dall'altra parte del vecchio confine caduto poi con l'entrata della Slovenia nell'Unione europea.

La questione è oggetto anche di un'interrogazione dei deputati del Friuli Venezia Giulia Tamara Blazina, Gianna Malisani, Ettore Rosato e Giorgio Zanin che hanno chiesto conto al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, al ministro dell'Interno, al ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione. «Sul sito di Trenitalia – azienda privata che gestisce un servizio pubblico - , inserendo come Provincia di nascita quella di Trieste o di Gorizia, si apre l’elenco dei Comuni di tali Province, nell’ambito del quale c’è un lungo elenco di comuni che fanno parte della vicina Repubblica di Slovenia. Tra di essi – sottolineano i quattro parlamentari – ci sono: Sesana, Corgnale, Divaccia San Canziano, Duttogliano, Postumia Grotte, Aidussina-Ajdovšina, Caporetto-Kobarid, Oppacchiasela- Opatjeselo ed altri». Inoltre, aggiungono Blazina, Malisani, Rosato e Zanin, «va rilevato che alcuni Comuni delle provincie di Trieste, Gorizia e Udine, pur rientrando nel territtorio bilingue, come da legge di tutela della minoranza slovena 38/2001, ed avendo anche ufficialmente la denominazione bilingue, vengono riportati nel sito Trenitalia in modo solo parzialmente corretto».

Nell'interrogazione viene ricordato come «le gravi inesattezze presenti nell'elenco sono state già rilevate e ufficialmente stigmatizzate negli anni passati, a fronte dell'utilizzo di tale elenco erroneo e incompleto anche sui siti di Amministrazioni pubbliche» e che «la situazione è causa di diffusi malumori tra la popolazione dell’area transfrontaliera di Italia e Slovenia e di spiacevoli tensioni con gli organismi istituzionali di quest’ultima». A tal proposito, i parlamentare della regione chiedono ai ministeri interpellati «se siano a conoscenza di tale situazione e se intendano in tempi rapidi provvedere affinché, in tutti i siti di amministrazioni pubbliche ed aziende che svolgono servizio pubblico, l’elenco dei Comuni facenti parte delle Provincie di Trieste e Gorizia contenga soltanto i comuni appartenenti alla Repubblica italiana e, per i comuni appartenenti all'area tutelata dalla legge 38/2001, venga rispettata la denominazione bilingue». All'inizio del 2012 un caso analogo si verificò per il servizio “La scuola in chiaro” del ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca: anche in quell'occasione sul sito del Miur le province di Trieste e Gorizia furono “allargate” a numerose località che oggi sono in Slovenia. Oggi, quantomeno, sul sito del ministero la Venezia Giulia è tornata alla sua fisionomia geografica corretta. Ora tocca a Trenitalia correggersi.

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