«Sert, c’è il pericolo che lo trasferiscano»

«Ripetute voci di persone molto ben informate danno quasi per certo il trasferimento del Sert da Gorizia alle sedi di Monfalcone e Palmanova».
A lanciare l’Sos è il presidente dell’associazione Forum per Gorizia, Andrea Bellavite che ha postato sul sito web del movimento queste (preoccupanti) dichiarazioni. «In un momento in cui si parla insistentemente di territorialità è fin troppo facile immaginare cosa accadrebbe se queste prospettive fossero confermate. Circa 160 persone sono seguite attualmente dal Servizio per le tossicodipendenze di Gorizia, senza contare il centro per gli alcoolisti, per il tabagismo e per le dipendenze da gioco», denuncia Bellavite. Che aggiunge: «Il personale è già di per sé assai scarso: la soppressione del servizio porterebbe a raddoppiare l'utenza di Monfalcone, con conseguenze nefaste per tutti. Si deve tenere anche presente che tutti coloro che in questo momento fanno capo al Sert di Gorizia difficilmente troveranno il modo di andare fino a Monfalcone, tenuto conto che molti degli utenti sono minorenni e non avranno la possibilità di spostarsi con i mezzi propri. Dopo la soppressione del prezioso sostegno offerto dagli ottimi operatori di strada, quello del trasferimento del Sert sarebbe l'ennesimo colpo dato alla sanità del goriziano, forse purtroppo con l'avvallo delle autorità locali per le quali - come sembra evidente in questi mesi - la soluzione dei problemi delle persone consiste nell'allontanare dal territorio chi è in una situazione di disagio. Ci si augura di aver raccolto soltanto delle voci e che chi deve decidere ci pensi mille volte prima di compiere questo ulteriore scempio ai danni della città».
Anche tra gli operatori che quotidianamente prestano il proprio servizio negli spazi di via Vittorio Veneto serpeggia la preoccupazione per voci che, ancora non confermate, sono tuttavia circolate con insistenza nelle scorse settimane.
Attualmente, torniamo a ricordarlo, il servizio per le tossicodipendenze di Gorizia segue circa 160 persone, alle quali si aggiungono i centri d’ascolto per gli alcolisti e i tabagisti e il sempre più frequentato nucleo che intende fornire un punto d’appoggio per chi è affetto da dipendenza da gioco, autentica piaga sociale che registra un crescente numero di casi anche nel capoluogo isontino e nei territori dell’Ambito che fanno riferimento alle strutture sanitarie e di prevenzione di Gorizia.
(fra.fa.)
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