Serracchiani “schiva” la terza corsia

Riccardi incalza la presidente: «Non ha risposto a nulla». E lei: «Questioni in gioco in queste ore. Non posso dire di più»
Di Gianpaolo Sarti
21 gennaio 2011 Demolizione del cavalcavia di Noventa. Telefoto Copyright Foto Anteprima / Ferraro Simone
21 gennaio 2011 Demolizione del cavalcavia di Noventa. Telefoto Copyright Foto Anteprima / Ferraro Simone

TRIESTE. Sono le sei passate del pomeriggio quando Riccardo Riccardi, consumata l’arringa, chiuso il voto sul programma di Serracchiani, si siede alla scrivania del suo nuovo ufficio di piazza Oberdan. «Mah», sospira. La giornata è un fritto misto di interventi, uno dei più attesi è proprio il discorso dell’ex assessore alle Infrastrutture, che arriva alla fine. Porto, strade, aeroporto e terza corsia: svanite le iperbole da campagna elettorale, ce n’è abbastanza per cominciare a parlare di problemi. Quelli veri.

Riccardi ripercorre le sue dieci pagine fitte di scarabocchi, sottolineature e asterischi. Le ha buttate giù di getto, le rilegge e conclude: «Serracchiani non ha risposto a nulla». Proprio a nulla, a dire il vero, no. Ma il dato, quello politico, è che sul grande tema dell’allargamento dell’A4, in aula la presidente ha preferito glissare. Ed era proprio lì che l’ex assessore ai Trasporti voleva andare a parare. Voleva stanarla. Come dire: ora che sei al governo, che fai? Tutto ruota attorno a una domanda: perché la governatrice ha cambiato opinione sul tanto avversato commissariamento? «Non ha risposto», insiste Riccardi. C’è anche la Lega, con Mara Piccin, che fa pressing. C’è il M5S che non ritiene l’opera prioritaria e che vorrebbe un ripensamento generale sui trasporti, favorendo quelli su ferrovia. Serracchiani ha chiesto al governo un incontro «per rivedere l’accordo quadro sulle infrastrutture strategiche», dice in Consiglio. Ma non chiarisce il problema del commissario, che pur Riccardi aveva sollevato. «Ci sono delle questioni che sono in gioco in queste ore – spiegherà l’ex europarlamentare fuori dall’aula intrattenendosi con i giornalisti – e non ho ritenuto di dare tutte le informazioni per evidenti motivi, perché non posso farlo. Ma per quanto riguarda la figura del commissario ho sempre detto che è utile se fa spendere meno e se fa ridurre tempi, mentre abbiamo avuto un aumento di costi e di tempi per almeno 5 anni. Mi trovo comunque ad essere commissario per la terza corsia e come ho detto dall’inizio mi faccio carico delle mie responsabilità». Poi la “presa d’atto” della mancanza effettiva di un passaggio di consegne con il procedente governatore. «Non ho avuto alcuna risposta dal commissario Renzo Tondo – ripete Serracchiani – e ho avuto solo una lettera di Riccardi che mi informava solo di aver dato le dimissioni».

L’ex assessore, ora consigliere del Pdl, non ha fatto sconti. Con una raffica di domande ha passato ai raggi x il programma di Debora: «Vogliamo capire con quali ricette si presenterà a Roma per unire i porti. Nulla ci ha detto dell’aeroporto di Ronchi – ha aggiunto Riccardi – e sui trasporti ferroviari che vuole migliorare attendiamo di sapere come riuscirà a trovare le risorse e come pensa di convincere Moretti (ad di Ferrovie, ndr)». Ecco quindi il passaggio sui nodi infrastrutturali più urgenti. La Cimpello Sequals: «Sicura di poterla archiviare?». La Palmanova-Manzano, «un collegamento tra aree in crisi: prima di dire no verifichi le possibilità di sviluppo e di traffico, poi decida». Infine l’argomento più spinoso, l’A4. «Per anni ci è stato spiegato che il commissario non serve – ha incalzato ancora Riccardi – e ora? Forse bastava scrivere a Roma per dire che non ci sono le condizioni di emergenza tali da giustificare questa figura, perché non lo ha fatto? E qual è la strategia per non perdere la concessione?». Serracchiani ha ascoltato attentamente. «Le auguro buon lavoro», ha concluso Riccardi, citando De Gasperi: «Non promettere mai ciò che non sei sicuro di poter mantenere».

La presidente, in 45 minuti di risposta non è mai entrata in merito all’A4. Per la Cimpello Sequals ha invece ribadito l’intenzione di sospendere la procedura. Idem per la Palmanova-Manzano: «Ha senso se esiste la terza corsia – ha ricordato la presidente – ma è una soluzione tecnica che non ci convince perché è frutto di un progetto vecchio e sconta il costo degli espropri che non sono in linea con quanto indicato dalla Corte dei conti». Questioni che anche Mauro Travanut ha portato a galla. Serracchiani, da lui, ha ricevuto fuoco amico. «Mi giustifichi perché vuole cancellare la Palmanova-Manzano», sollecitava il consigliere del Pd. Riccardi annuiva.

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