Serracchiani: "Ma ora regole chiare sulle intercettazioni"

Infastidita la presidente del Fvg, citata nelle carte della procura di Trieste per le affermazioni di uno degli indagati ("Adesso preparo per lei un dossier sulle infrastrutture"): "Sui giornali finiscono i nomi di persone che nulla c'entrano"
Debora Serracchiani a Palazzo Chigi
Debora Serracchiani a Palazzo Chigi

A proposito di intercettazioni telefoniche «credo che delle regole chiare su un tema così delicato siano ormai opportune». Lo ha detto la vicesegretaria nazionale del Pd e presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando l’inchiesta tangenti-grandi opere, in cui viene citata in un'intercettazione, appunto, quando Giulio Burchi (ex presidente Italferr, ora indagato) dice "Adesso sulle infrastrutture ho fatto un dossier per Serracchiani".

«È chiaro che quello che si apprende dai giornali, soprattutto quando non costituisce notizia di reato e quando magari riguarda persone che non c’entrano nulla con le inchieste, colpisce anche personalmente e umanamente».

Nel mirino anche la Piattaforma logistica di Trieste
La posa della prima pietra della Piattaforma logistica del porto di Trieste: è l'8 novembre 2014, Marina Monassi protagonista

Serracchiani, interpellata dai cronisti a margine dei lavori del Consiglio regionale, fa riferimento al passaggio di un’intercettazione in cui viene indicata da Giulio Burchi, ex presidente di Italferr spa, come possibile destinataria di un dossier. «Io non sono oggetto di un’intercettazione diretta, vengo citata da terze persone - ha detto Serracchiani -, mi domando a che cosa serva nell’ambito dell’intercettazione far comparire sui giornali anche il mio nome».

Riproduzione riservata © Il Piccolo