Serracchiani: «In arrivo indennità per i poveri del Fvg»

«Non ci sono più le condizioni per il reddito di cittadinanza. Nessuna mera assistenza ma intervento di sostegno». Convocato un vertice di maggioranza: lunedì la governatrice avvierà con i partiti della coalizione una prima discussione sulla manovra. Priorità al Welfare
25/10/2014 Firenze, quinta edizione della Leopolda. Nella foto Debora Serracchiani al tavolo
25/10/2014 Firenze, quinta edizione della Leopolda. Nella foto Debora Serracchiani al tavolo

TRIESTE. Non sarà un reddito di cittadinanza. Anzi, non si sa nemmeno che nome avrà. Ma è certo, sin d’ora, che la Finanziaria regionale 2014, tra le priorità del welfare, sarà caratterizzata da un’indennità antipovertà per l’inclusione sociale. Debora Serracchiani lo ufficializza alla vigilia di un vertice di maggioranza, domani a Trieste, in cui si farà il punto su riforme e impegni 2015 e si avvierà una prima discussione sulla manovra.

Presidente, grazie allo “sconto” di 110 milioni del nuovo protocollo con il governo i conti sono in equilibrio. Come avete convinto Roma?

Con una manovra a tenaglia. Da un lato abbiamo lavorato per ridefinire l’intesa a noi sfavorevole Tondo-Tremonti, dall’altro ci siamo mossi sul territorio per l’attrazione di grandi contribuenti. Una sorta di marketing per convincere imprese con sede fuori regione a versare le tasse in Fvg, dove operano. E abbiamo infine avviato da subito piano riforme e riqualificazione della spesa.

Avete però rinunciato ai ricorsi pendenti nei confronti dello Stato. Non avreste potuto raccogliere ancora di più nell’accordo con il ministro Padoan?

Innanzitutto, anziché dare soldi a fondo perduto per un federalismo che non esiste, contribuiamo ora al risanamento del debito. Ciò ci rafforza nell’interlocuzione con il governo. Abbiamo poi conquistate ulteriori spazi finanziari, 80 milioni già da quest’anno. E abbiamo pure fissato una scadenza: nel 2017 torniamo al tavolo a trattare. Si può sempre fare di più, ma partivamo da una situazione di oggettiva difficoltà. Il risultato è molto buono.

E quei ricorsi?

Recuperate risorse che non ci erano ancora riconosciute, le uniche rinunce riguardano le cause intraprese dopo la modifica della normativa e dopo una sentenza che ci aveva dato torto. La prospettiva era di perdere anche i successivi contenziosi. Non a caso anche le altre “speciali” hanno fatto la stessa nostra scelta.

Dal 2011 lo Stato ha trattenuto poco meno di 800 milioni di entrate Fvg. Fino a quando potremo sopportare questi prelievi prima di dover tagliare i servizi?

Ribalto la questione. Siamo noi a doverci impegnare a mantenere servizi di qualità spendendo ancora meglio di oggi. Le riforme sono fondamentali. Per questo siamo partiti dalla più importante, quella della sanità. Settore che non tagliamo sul piano delle risorse ma che abbiamo ristrutturato proprio in funzione del risparmio. La specialità è questo: la Regione autonoma virtuosa è un valore aggiunto per lo Stato.

Il welfare sarà la priorità della Finanziaria regionale 2015. Partiamo dai fondi.

La quota per sanità e sociale rimarrà sostanzialmente la stessa dell’anno scorso, attorno ai 2,2 miliardi. Inizieremo dal riordino del sistema di finanziamento delle politiche sociali. Abbiamo tanti rivoli nei diversi assessorati, che vanno riordinati perché rischiano altrimenti di non essere rispondenti ai bisogni dei cittadini.

Un esempio?

Se mi serve l’abbattimento delle retta dell’asilo, non posso vedermi erogare l’aiuto pubblico l’anno successivo. I contributi devono essere tempestivi, ci arriveremo con la riforma della contabilità interna. Cercheremo anche di cancellare operazioni non più competitive e di allocare le risorse su esigenze nuove.

Reddito di cittadinanza?

No, non ci sono più le condizioni per questo tipo di provvedimento. Penso invece alla lotta alla povertà. Soprattutto per le famiglie tagliate fuori dal sistema delle tutele del mercato del lavoro. Nessuna mera assistenza, ma un intervento di sostegno al reddito che si accompagni al reinserimento nella comunità per chi è in difficoltà. Stiamo facendo le simulazioni per capire quanti soldi serviranno.

Le operazioni non competitive da tagliare?

Si deve evitare che sulla stessa posta intervengano più soggetti. Riordineremo in particolare gli incentivi alle imprese.

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